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"Forthyto" rilegge Maul di Enzo Del Re     

contiene 7cd  

2022, € 20
Formato 14x14, pp. 56, con foto e con i disegni di Gianni Castellana     

 

In offerta con il 5% di sconto

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 Integerrimo apostolo della contestazione, assurto a simbolo di un’epoca di lotta e di protesta, Enzo Del Re per il suo esordio da solista, nel 1973, scelse un profilo in apparenza più dimesso, con un LP, Maul, dedicato alla sua città natale, Mola di Bari. In realtà, quelle dodici canzoni, “per sedia e sola voce”, dimostravano che il suo amore per gli oppressi era radicato nella sua stessa formazione e cresciuto assieme a lui tra le strade, le barche e le case di tufo di quella terra poggiata sul mare, in reazione alle maldicenze e ai pregiudizi di bigotti e superstiziosi che allignano in ogni paese, tra le sofferte peripezie dei naviganti, contadini e manovali locali e lungo interminabili distese di ulivi.

A poco più di dieci anni dalla morte dell'autore, Maul viene ora rivisitato da Vito “Forthyto” Quaranta che, cresciuto come lui tra le case dello stesso paese, ne conosce alla perfezione la lingua e la storia e può dunque non disperdere la ricchezza di assonanze e rimandi presenti nel canto ritmato di Del Re, al quale ha conferito una nuova veste musicale, con arrangiamenti per chitarra, contrabbasso, fisarmonica e percussioni, al fine di rinnovarne la lezione di una sorprendente e straordinaria attualità.

 Un progetto a cura di Luciano Perrone e Vito "Forthyto" Quaranta, sostenuto dal Consiglio Regionale della Puglia

 

 

vito quaranta2

 

 

Musicista, compositore e didatta, Vito "Forthyto" Quaranta è al suo quarto cd. 

 

 

 

l’intensa e convincente rivisitazione che Vito “Forthyto” Quaranta, anch’egli di Mola di Bari, ha voluto fare del capolavoro dialettale del cantore e cantastorie suo conterraneo, Enzo Del Re (...) . Ne viene fuori un sound caldo e mediterraneo, che –unitamente al canto particolarmente partecipe di Quaranta- non tradisce né stravolge le scelte, a suo tempo assai più minimaliste, dell’autore originale Walter De Stradis, I viaggi di Gulliver

Operazione delicata e difficile, brillantemente risolta nel rispettare le caratteristiche originarie, con l’avvio tamburellando e con l’aerofono a ricamare su alcuni cavalli di battaglia come I prete o dando una energica veste blues a Marà Luéise e inventando una tranquilla struttura armonica per l’indimenticabile Scitterà. Fino all’ironico, quasi litania religiosa, invocazione stradaiola, Te iadore e te rengrazzie, nel filone di quel folk popolare dalla parte degli oppressi (come Padrone mio ti voglio arricchire di Matteo Salvatore o Qua si campa d’aria di Otello Profazio) Flaviano De Luca, Il manifesto 

un bellissimo album (...) Le canzoni, arricchite da Forthyto, pure lui di Mola, di arrangiamenti che non ne scardinano l'originale carica protestataria e melodica, sembrano aggiornare gli umori e le idiosincrasie di un'epoca Fabio Francione, Il cittadino 

Forthyto omaggia splendidamente l’iconico disco, arricchendo ogni brano di una veste armonica (...) Emozionante e suggestivo ricordo di un cantastorie radicale Viviana Berardi, Vinile

Quaranta ne ha salvato, oltre ai testi, le melodie, un tempo nude, vestendole di armonie e strumentazioni nuove di zecca, ispirandosi ai materiali popolari o lavorando di fantasia. Il risultato è una musica che si muove tra invettiva ed elegia, dove c'è spazio per la canzone dell'amore perduto (Segnore ne guarde) e per l'apologo anti-razzista (Scitterà). DA LEGGERE E DA ASCOLTARE Fabrizio Versienti, Il corriere del mezzogiorno

Forthyto ha riarrangiato con saggia decisione e acume i brani per un quintetto jazz e folk, conscio di non poter competere con la petrosità anarchica del concittadino, che di certo avrebbe approvato l'omaggio Piercarlo Poggio, Audioreview

La veste musicale che Forthyto tesse chirurgicamente sul canto scarno dell’anarchico “con il basco rosso”, potpourri di tradizione, politica e legame con la propria terra, è emotivamente profonda e travolgente. I raffinati e ricchi arrangiamenti non snaturano i tratti popolari originari che, anzi, si accentuano e si ricaricano per affrontare la contemporaneità Leonardo Vita, Libero pensiero

 Bellissimo libro-cd per i sempre meritori tipi di Squilibri Editore (...) Il risultato è veramente ottimo, intenso e coinvolgente Alberto Bazzurro, MusicaJazz  

La ripresa che ne offre è in chiave attuale e corposa (...) I testi radicali e carichi di pathos, sempre dal punto di vista dei più poveri e sfruttati, che Forthyto si impegna a cantare nella maniera ritmata dei cantastorie, e le melodie minimali e dirette, spesso riprese dalle canzoni popolari, diventano ballate ancora attuali e vive Raffaello Carabini, Spettakolo.itOperazione riuscita, che non toglie nulla alla primigenia ispirazione (...) e che semmai aggiunge energia e contemporaneità, con un l'arrangiamento di Forthyto, essenziale, rispettoso, ma efficace (...) Disco fondamentale, dunque, per immergersi nel mondo visionario e poetico di un cantautore mai abbastanza celebrato Laura Bianchi, Mescalina

Il disco vede i dodici brani rinascere in una nuova veste che esalta l’apparato ritmico e vocale e risplendono grazie ad una ricerca armonica volta ad esaltare l’attualità, i temi e la prepotente intensità dei testi Salvatore Esposito, Blogfoolk

Vito “Forthyto” Quaranta lo rilegge e reinterpreta con nuovi arrangiamenti per chitarra, basso fisarmonica che non fanno altro che esaltare l’arte di Enzo Del Re (...) Disco duro come le storie che rappresenta; sempre dalla parte degli ultimi Andrea Trevaini, Buscadero

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