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Andrea Liberovici  

Veneziacustica

Libro dei suoni 1
2022, € 15
Formato 14x19,5, pp. 80, con 24 acquerelli e, con QR Code, 24 brani musicali       

 

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Una raccolta di “cartoline acustiche” che, messe le une accanto alle altre, compongono un ritratto grandemente suggestivo di Venezia. Sono campielli e rive, gondole e vaporetti sintattici che squarciano la superficie oleografica di Venezia-icona e aprono la strada alla perlustrazione di Venezia-vita, Venezia-storia, Venezia-mondo: un’opera costruita sulla base di una suggestione maturata nel corso di una conversazione con Renzo Piano sulla natura armonica di una città costruita come una palafitta. Con scritti di Gianfranco Vinay e Lello Voce.

poiché Venezia è un violoncello astuto
palificato in legno e battipali
principio interno di cassa armonica
rinascenza dell’acqua e di foreste

 

 

liberovici


Figlio del compositore Sergio e della cantante Margot Galante Garrone, Andrea Liberovici,  fondatore con Edoardo Sanguineti del teatrodelsuono, è autore e regista di numerose opere che, secondo Jean-Jacques Nattiez, “ci raccontano la tragedia dell’umanità postmoderna”.
Nel 2016, ha ricevuto il premio Le Maschere del Teatro Italiano, come Miglior Compositore Italiano.

 

80 pagine di poesie e acquerelli, pensieri e chine, ma soprattutto voci e melodie, silenzi e rumori. Una sfida che, da compositore transdisciplinare qual è, l'autore ha affrontato grazie al supporto della tecnologia: ad ogni poesia è infatti abbinato un codice QR che attiva la sensazione uditiva stimolata dalle immagini e dalle parole (...) Un libro da leggere con le orecchie Angela Pederiva, Il gazzettino  

Dal mercato del pesce di Rialto alla nebbia in Piazza San Marco, fino al vociare degli strumenti musicali del Conservatorio con lo sciabordio notturno dell’acqua sugli scafi delle imbarcazioni: un ritratto di città Tommaso Miele, Il mattino di Padova 

la natura trans-disciplinare delle sue opere, composte di elementi che contengono al loro interno altri elementi che mutano in un’altra opera ancora. In questo caso i suoni campionati, in una sorta di field recording poi manipolato elettronicamente, diventano parole e immagini, sino a dialogare con un quartetto d’archi  Samantha Stella, Art Tribune

il tutto nasce da una memoria profonda (Liberovici è stato bambino e musicista precoce a Venezia, e ora lì è tornato a vivere) e da una memoria recente, una conversazione con Renzo Piano per Radiotre che ha scoperchiato un piccola rivelazione: Venezia, la città di laguna costruita su palafitte di legno, «suona» nelle sue calli perché è come un gigantesco, risonante, violoncello che accoglie chi ci vive dentro e si dà tempo per un ascoltare profondo che non è quello della fretta irrigimentata dei turisti. (...) Murray Schafer, dalle nuvole, sorride e apprezza Guido Festinese, Il Manifesto

Una raccolta svelta e preziosa da portarsi dietro, perché no?, in una prossima visita alla città lagunare, per meglio immedesimarsi, non da turista rapace, in quello che rimane un luogo sonoro per eccellenza Piercarlo Poggio, Blow Up

Questo piccolo ma prezioso libro ci racconta di questa magica e meravigliosa città attraverso brevi poesie, appunti di vita, acquerelli (non a caso) e soprattutto voci. La voce di Venezia ha infinite sfaccettature timbriche e melodiche, che Liberovici ci riporta attraverso un moderno stratagemma: ad ogni poesia è abbinato a fondo pagina un QR-code che ci permette di ascoltare gli autentici suoni di Venezia Valeria Bissacco, L'isola che non c'era

Liberovici believes not only that his beloved phonix will rise once more more but that its resurrection could inspire other struggling cities. "The cello" he continue "has a point called the anima (soul). It's where all the vibrations gather. If the anima is good, its play well. Venice is the anima of the world Rachele Spence, Financial Times

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