Elisa Piria
(a cura di)
Bunker
I rifugi antiaerei della Breda Aeronautica di Sesto San Giovanni
2013, € 12
Formato 14x14, pp. 72
In offerta con il 5% di sconto
I bunker della Breda a Sesto San Giovanni furono costruiti durante la seconda guerra mondiale per proteggere i lavoratori dai bombardamenti alleati. Il 30 aprile 1944 lo stabilimento venne raso al suolo nel corso di un attacco aereo, negli anni ’50 la Breda aeronautica interruppe la produzione, avviando il processo di dismissione del Nord Milano. I bunker, sopravvissuti allo smantellamento degli stabilimenti produttivi, oggi sono parte del Parco Nord Milano e sono un landmark delle trasformazioni che interessano le metropoli occidentali nel corso degli ultimi 70 anni. Il cambiamento è urbanistico, economico e sociale; riguarda il visibile e l’identità dei suoi abitanti.
Dal 2009 Ecomuseo Urbano Metropolitano Milano Nord promuove la valorizzazione dei bunker, sperimentando sistemi innovativi di fruizione del patrimonio culturale con la partecipazione dei cittadini. La sfida è di leggere il presente attraverso il passato, rendendo i cittadini protagonisti del percorso di tutela e valorizzazione. EUMM organizza eventi, visite, allestimenti, performances artistiche e raccoglie testimonianze dei cittadini che hanno vissuto la guerra, la Resistenza, la stagione delle fabbriche e che contribuiscono alla costruzione di una grande narrazione collettiva.
Il volume e il DVD presentano immagini, testimonianze e documenti d’archivio sui rifugi, sul Parco e sul riuso dei bunker.
Sull'Ecomuseo Urbano Metropolitano Milano Nord
Metro_Polis. Memoria e nuove identità del Nord Milano
di Elisa Piria
Ecomuseo Urbano Metropolitano Milano Nord è un progetto di tutela e valorizzazione del patrimonio materiale ed immateriale, di ricerca sulla memoria e sulla storia locale. Nato nel 2007 su iniziativa dell’associazione Tramemetropolitane, nel 2009 ottiene il riconoscimento di Ecomuseo Regionale. Nell’ambito del progetto Metro_Polis promuove la valorizzazione dei Bunker Breda del Parco Nord. Il Nord Milano per molti decenni ha rappresentato un simbolo dell’industrializzazione lombarda e dell’intero Paese. A differenza di altre città italiane, Milano sviluppa un’industrializzazione basata sulla grande impresa; la presenza dei poli industriali -meccanici, siderurgici e chimici- caratterizza il territorio e l’identità dei suoi abitanti: l’area Bicocca e Sesto San Giovanni sono il cuore dello sviluppo siderurgico e chimico milanese.
A partire dagli anni Settanta si assiste al progressivo disimpegno dell’industria dalle aree urbane di tutta Italia; le grandi industrie interrompono la produzione o la trasferiscono altrove: Breda, Falck, Pirelli dismettono gli stabilimenti milanesi, creando inevitabilmente zone di degrado urbano. Dagli anni Ottanta si progettano e realizzano interventi di sviluppo urbanistico delle aree industriali dismesse: i luoghi del lavoro si trasformano in luoghi di consumo, di cultura, di spettacolo. Le periferie industriali si trasformano in nuove centralità urbane, chiave della modernizzazione della città. La riconversione funzionale dell’area a cavallo tra i comuni di Milano e Sesto San Giovanni rappresenta un caso esemplare e descrive il processo di profonda trasformazione che interessa molte metropoli occidentali: la città contemporanea supera la tradizionale strutturazione in centro e periferie, creando una struttura a rete,“policentrica”.
L’identità del Nord Milano si costruisce nel ‘900 attorno alle fabbriche, al lavoro e alle lotte operaie. I flussi migratori trasformano i paesi da borghi agricoli a centri di periferia industriale; l’eterogeneità culturale scardina e rinnova l’identità della città. Oggi assistiamo ad un ulteriore rinnovamento culturale e identitario, dato dalla deindustrializzazione e dall’arrivo di ondate migratorie internazionali. Questa trasformazione interessa il visibile, ma anche una città invisibile, in cui i cittadini si identificano: al modificarsi del cityscape, corrisponde un ridisegno del Nord Milano come paesaggio simbolico. Il problema del riuso dei luoghi del lavoro in via di trasformazione è rilevante non solo per quanto riguarda gli spazi urbanistici e architettonici, ma anche da un punto di vista antropologico. Le trasformazioni che avvengono con il mutamento degli spazi di vita e di lavoro producono sempre mutamenti culturali. I processi di riconversione investono, infatti, non solo luoghi fisici, macchinari ed oggetti ma prima di tutto le persone che in quei luoghi vivono e lavorano. Spazi, oggetti, modi di produrre - con le forme di relazioni sociali che vi si costruiscono attorno - sono tutti elementi formatori dell’identità: danno senso al contesto entro cui si opera, trasformano i luoghi in paesaggi culturali riconosciuti, in qualche modo li “addomesticano”. La loro rapida e radicale trasformazione, di converso, è causa di spaesamento, di perdita del “senso del luogo”.
E’ necessario, dunque, accompagnare il processo di trasformazione per mantenere il legame con la storia, l’identità, i saperi e le memorie dei luoghi. Se questo patrimonio viene considerato, valorizzato (durante la trasformazione) e restituito, il mutamento diviene fattore di innovazione e sviluppo sociale. Accompagnare la cittadinanza a vivere una trasformazione significa anche testimoniare il passato ed interpretare la memoria collettiva.
I bunker Breda, o più precisamente i rifugi antiaerei della V Sezione Aeronautica della Breda presenti in tutto il settore est del Parco, sotto boschi e prati, rappresentano il luogo ideale per stimolare una riflessone sul passato e sulla storia locale, per rafforzare i legami sociali, la consapevolezza e la crescita sociale. La presenza del Parco ed il suo ruolo decisivo nel processo di riqualificazione permette al contempo di lavorare su nuove possibili interpretazioni identitarie della città e del territorio, utilizzando la tradizione come supporto per costruire il futuro e non come semplice ricostruzione nostalgica del passato. Dal 2009 l’Ecomuseo, in collaborazione con il Parco Nord Milano, ha intrapreso un percorso di valorizzazione di questo patrimonio culturale materiale ed immateriale.
L’obiettivo è duplice: in primo luogo il recupero dell’identità storica e culturale dei luoghi specifici e più in generale di un’epoca; in secondo luogo sperimentare sistemi innovativi di fruizione del patrimonio culturale e di trasmissione delle informazioni attraverso la partecipazione dei cittadini, la “presa in carico” e la consapevolezza del valore di quel patrimonio culturale diffuso, e la costruzione di nuove interpretazioni del presente. La sfida è quella di leggere il presente attraverso il passato, trovando nei cittadini non solo i destinatari delle proposte culturali, ma rendendoli protagonisti di un percorso di tutela e valorizzazione.
Questo percorso, realizzato grazie al contributo di Fondazione Nord Milano e di Regione Lombardia, affianca attività di ricerca, approfondimento e divulgazione. Tutte le fasi sono realizzate con la partecipazione attiva della cittadinanza, secondo una logica circolare nella quale il momento della restituzione costituisce anche lo stimolo per nuove narrazioni ed elaborazioni.
Nel concreto si organizzano dentro ai bunker eventi, visite, incontri, installazioni artistiche e multimediali, performance e narrazioni, proiezioni di filmati e esposizioni fotografiche; i visitatori dialogano con cittadini che hanno vissuto gli eventi legati alla lotta di Liberazione ed alla Resistenza nella Seconda Guerra Mondiale, il periodo della grande espansione industriale e la riqualificazione dell’area Nord Milano. I visitatori partecipano in prima persona alla costruzione di una grande narrazione collettiva, lasciando il loro contributo analitico ed emotivo.
Dal 2010 i rifugi ospitano allestimenti temporanei, obiettivo a medio termine è di pervenire alla realizzazione di un allestimento permanente, che attraverso voci, immagini e paesaggi sonori guidi il pubblico in un percorso di conoscenza e sopratutto di condivisione emozionale.
Fotogallery
Un estratto dal DVD
Etnomusicologa e filmaker, Elisa Piria collabora con Archivio di Etnografia e Storia Sociale - Regione Lombardia e con LEAV - Università di Milano. Realizza ricerche sul campo e documentazione visiva del patrimonio culturale immateriale.