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Tiziano Sclavi, Secondamarea

Ballate della notte scura

contiene cd

2013, € 15
Formato14x19, pp. 60, 20 disegni

 

In offerta con il 5% di sconto

€15.00
€14.25

L’atteso ritorno come scrittore di Tiziano Sclavi, il padre e inventore di Dylan Dog, che in 16 liriche, splendidamente messe in musica dai Secondamarea e contrappuntate dai disegni di Max Casalini, restituisce con grande efficacia il tessuto esistenziale dal quale sono scaturite le atmosfere in cui si muove l’investigatore dell’incubo, nato dalla fervida fantasia dell’autore ma radicato anche in una tormentata formazione sentimentale propria di una generazione che, coltivando nel profondo dell’animo indefinibili paure, è cresciuta nella frustrante sensazione di non essere mai dove avrebbe voluto essere.

Sull’aria di struggenti ballate e armoniose melodie, sorrette dall’alternarsi delle voci sui ritmi dettati da chitarre, tastiere, pianoforte, fisarmonica e batteria, si anima così un dolente ma appassionante romanzo di formazione che, grazie alle ispirate composizioni musicali dei Secondamarea, svela le sembianze di un poeta capace di indagare magistralmente il nostro orrore quotidiano, popolato da incubi come la solitudine e l’insignificanza di tutti giorni ben più temibili di zombie e vampiri.

Dalle ancestrali paure del bimbo al grande vuoto dell’adolescente, tra ragni d’inchiostro ed oscene meduse, le estenuanti giornate al mare negli anni della rabbia e le inquietanti ombre che si levano nel buio della notte, nel succedersi di fiabe, ballate e filastrocche che cantano il mal di vivere in contesti nei quali è impossibile specchiarsi, si offre così allo sguardo e all’ascolto l’immagine più autentica di Sclavi senza la conturbante e fascinosa maschera di Dylan Dog.

Ascolta il brano Il lungo addio

 

 

sclavi 

Già redattore del Corriere dei Piccoli e, dal 1981, della Sergio Bonelli Editore, Tiziano Sclavi ha pubblicato diversi romanzi, due dei quali sono diventati film, e numerose raccolte di racconti e libri per bambini.

 

  

 

 secondamarea

Secondamarea, alias Ilaria Becchino e Andrea Biscaro, esplorano con la voce e la scrittura strade e orizzonti poco frequentati dalla canzone italiana: tra gli ultimi lavori pubblicati, "Chimera", nato sui versi di Dino Campana. 

 

 

 E' così bello quando ti metti ad ascoltare un disco e davanti a te si apre un mondo. Questo è quello che succede quando inizia Ballate della notte scura (...) musiche minimali, folk, dolci di una dolcezza spesso crudele (...) e sembra di salire su una macchina del tempo che ci riporta a un mondo diverso, tra nebbie e oscurità profondissime, veri e propri abissi che si aprono come ne Il grande vuoto o PIove. Fino a veri e propri gioielli come la visionaria, disturbante Sfera, la crudele Canto e la bellissima Il lungo addio. In Italia non c'era un disco di questa profondità e bellezza interiore da molto tempo. Luca Valtorta, Il Venerdì di Repubblica

Si tratta di sedici canzoni tratte da altrettanti scritti realizzati, nel corso di quaranta'anni di carriera, dal papà dell'inquilino di Craven Road. Gli appassionati dylaniati non potranno che gioire nel trovare - e soprattutto ritrovare - i componimenti "quasi-poetici", visionari e malinconici, umoristici e inquietanti che Sclavi amava disseminare nelle avventure del nostro indagatore preferito (...) Una magnifica carrellata, insomma, di sinistre "nursey rhymes", danze macabre e scherzi letterari trasformati in melodie dai Secondamarea. La redazione di Dylan Dog

C'è qualcosa di deliziosamente innocente e di sinistro, qualcosa di infantile e insieme di sapiente in questi versi sciolti che ci riportano irresistibilmente verso uno stile che ben conosciamo. Il papà di Dylan Dog torna in libreria  (...) e non è solo nell'impresa: le figure malinconiche, macabre e sghignazzanti della sua fantasia ballano sulle note scritte da Andrea Biscaro per la voce di Ilaria Becchino (...) con le suggestive immagini prodotte ad hoc dal celebre artista-illustratore-architetto. Max Casalini, perfetta cornice visiva per le fantasie sclaviane Almanacco della paura

Enormemente schivo, dà la sensazione di ritenersi più che altro un artigiano. Della paura.  In questi giorni arriva in libreria Le Ballate della notte scura (Squilibri, pagg. 60, euro 15), un libro con cd in cui le sue filastrocche, nere e umoristiche, di andamento villoniano, sono accompagnate dai disegni di Max Casalini, e interpretate dal duo Secondamarea formato da Ilaria Becchino e Andrea Biscaro. “Ho sempre amato, nella canzone come nella poesia, la rima e la metrica», racconta Sclavi a Il Giornale. «Detesto i versi sciolti. Suppongo che il mio hobby di scrivere canzoni (perché è questo che è, un hobby) venga da un desiderio di imitazione: ‘copiare’ il modo di scrivere dei poeti e soprattutto dei cantautori che amavo e amo tuttora, De André e Guccini in testa”. Bruno Giurato, Il GiornaleSedici ballate “alla Sclavi”, cioè trasversali, decadenti, ipnotico-inquietanti (…) Anche in declinazione poetica, il microcosmo sclaviano lo riconosci, insomma, a prima vista, difficile sbagliarsi: assimila, quindi incrocia, poi assembla Edgar Allan Poe alla filastrocca infantile, Perrault al romanticismo, suggestioni buzzatiane ad altre di spaghetti-horror anni Ottanta, in uno zampillio di forme e sfumature – pop, nostalgiche, tragiche, inquietanti, distese quasi mai – che ne fanno il ritrattista dell’ombra, il Dario Argento della parola scritta, il cantore del perturbante e dell’indicibile per antonomasia.  L’aspetto forse più importante è che, nella fattispecie, Sclavi si re-inventa (anche) in inedita veste di song writer: a supportarlo nell’operazione per mezzo, soprattutto, di voce e chitarra, Ilaria Becchino e Andrea Biscaro (i Secondamarea). Raffinati/evocativi anche i disegni di Max Casalini a commento delle visioni sclaviane. In ultima analisi: il libro si presenta come insolito, elegante, uno e trino, consigliato a quelli che “Tiziano Sclavi uber alles” ma anche a quanti non lo conoscono ancora (ma davvero?) e magari potrebbero cominciare da qui. Mario Bonanno, SoloLibri.net

Un'opera che scava nel profondo dell'animo umano per portare a galla paura e tormenti quotidiani che nelle avventure dell'investigatore dell'incubo, più volte corteggiato dal cinema, s'incarnano in zombie e vampiri. Best Movie

Tiziano Sclavi ci ha messo le parole, i Secondamarea musica e voci, Casalini corvi e sogni (...) I Secondamarea si inseriscono nella tradizione cantautorale italiana (...) mentre fisarmonica e controcanto etereo conferiscono un buon ritmo folkeggiante (...) Confronti? Per sonorità, volendo, il primo De Gregori, mentre le parole portano altrove: portano alla difficoltà di vivere e, di nuovo, a un bisogno molto umano di comprendere il buio. Anche in questi testi Sclavi, partendo magari dall'amato Poe, scende dalla superficie verso il fondale e lì trova gli incompresi e i cosiddetti perdenti. Stefano Miliani, L'unità

Le suggestioni narrative e esistenziali, non solo a fumetti, di Tiziano Sclavi, una musica che lambisce le forme tradizionali per aderire al ritmo del racconto. (…) Le canzoni respirano un’aria oscura e affascinante, smarcandosi con destrezza dai cliché del folk-prog italiano. John Vignola, Il mucchio selvaggio

Anche per questo a colpire maggiormente nel segno sono folgorazioni tenui (…) in cui la voce di Ilaria Becchino si inerpica su tonalità sempre più alte (…) Un piccolo canzoniere dell’oscurità, da ascoltare più che da leggere: canzoni in cui scopo della vita diventa “aspettare il sonno” e in cui non si può fare a meno di “immaginarsi e illudersi sempre”, canzoni in cui si maledice “l’orrenda estate” ma in fine dei conti anche canzoni che si potrebbero cantare con una chitarra intorno al fuoco. Alessio Traversi, Il Tirreno

L’impianto acustico e popolaresco dei brani, con la limpida voce femminile e interventi alle tastiere e fisarmonica di Roberto Acciuffi, ben si sposa al tono fiabesco dei testi, eludendo ogni stereotipo di stampo dark/gotico. Nelle cantilene su uomini neri e assassini in agguato non è poi difficile leggere inquietudini profonde dalla forte cifra autobiografica, come nel ricordo angoscioso del salto nel “grande vuoto” che segue l’adolescenza e dei foschi “anni del mare e della rabbia” dopo gli anni del boom economico, cercando di superare l’orrore della solitudine e “l’ora dei fantasmi e del Tavor nel cassetto”. Poesia e paura, il binomio vincente di Tiziano Sclavi, distillato nelle sue componenti più elementari ed essenziali. Vittore Baroni, Rumore

Immagine, testo e musica si “sbranano” a vicenda in un tripudio di ballate soffocate, amori da rivangare o forse da seppellire. (…) Sclavi si “scopre” e lascia cadere ogni specchio in cui molti lo riflettono e scambiano per l’eroe.  (…) Alcune delle ballate che leggeremo fanno parte del già introvabile volume “Nel buio”del 1993 in cui Sclavi aveva iniziato a scoperchiare il suo mondo, “Ballata della notte scura” continua quella missione. Roberta Feoli, Creazina

Un atteso ritorno che è anche un ritorno tematico, per chi da tempo segue l’autore nelle sue scorribande un po’ dark, gotiche e nostalgiche, un po’ bizzarre, favolistiche che per anni hanno riempito pagine di fumetti, romanzi e raccolte in versi. (…) Ottimo esempio di fusione tra arti differenti ma perfettamente complementari. E’ già oggetto di culto. Luca Ruocco, InGenereCinema

L’impostazione di queste Ballate rasenta la perfezione: la maestria con la quale i Secondamarea padroneggiano la dimensione compositiva, infatti, permette una completa e quasi naturale immersione nelle vaporose liriche di Sclavi, sempre più Dellamorte e meno Indagatore dell’Incubo. Ciò che inoltre colpisce maggiormente è la capacità mostrata dal duo nel saper alternare, con estrema facilità, le struggenti architetture della ballata più drammatica alle infantili strutture della ninna – nanna, come se entrambe fossero parte dello stesso mondo. Raramente, in Italia, si è assistito ad un simile portento. Un capolavoro. Stefano Ricci, MusicZoom

Non poteva essere più struggente, onirico, visionario, malinconico. Parliamo del ritorno letterario (ma non solo) di Tiziano Sclavi, artista sensibile, grande sceneggiatore, poeta, scrittore e inventore del mitico Dylan Dog, il fenomeno editoriale degli Anni 80, l’antieroe del fumetto italiano e l’indagatore dell’incubo (…) Sull’aria di struggenti e armoniose melodie, con le voci che si alternano su ritmi dettati da chitarre, tastiere, pianoforte, fisarmonica e batteria, i musicisti accompagnano l’avvincente romanzo poetico di questo poliedrico autore Giallo Latino

Tra struggenti ballate dai toni folk, sinistre filastrocche, danze macabre e scherzi letterari prende vita un’appassionata narrazione, in cui si attraversano gli orrori e i timori che caratterizzano il nostro vissuto, dalle paure del bimbo al vuoto adolescenziale, fino a toccare i tormenti dell’età adulta. E’ il mal di vivere che trova la sua voce, rendendo ogni brano un’esperienza unica, profonda e quasi catartica per quanti vi si avvicineranno nell’ascolto o nella lettura. Salvatore Esposito, Blogfoolk

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