Roma, 16 Aprile, ore 18
Auditorium Parco della Musica
MUSA-Museo Strumenti Musicali
Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Regista di lungo corso -sue alcune delle più fortunate fiction degli ultimi anni, da Pane e libertà su Giuseppe Di Vittorio a Qualunque cosa succede su Giorgio Ambrosoli-, Alberto Negrin porterà una testimonianza del suo incontro con il mondo popolare, maturato quando era ancora un giovane assistente di Giorgio Strehler.
Impegnato, assieme a Carpitella e a Leydi ma anche da solo, in gran parte delle ricognizioni sul campo, Negrin è anche autore di una vasta documentazione fotografica sui diversi luoghi visitati in vista dello spettacolo, dalla Lombardia alla Sardegna.
A Maracalagonis, il 15 e il 16 dicembre 1966, si concentra in particolare sui cantori che dovevano esibirsi a MIlano, vale a dire il trio composto da Francesco Ligas (sulittu), Silvio Falqui (tedatzeddu) e Cesare Pisu (triangulu) ai quali si era aggregato Felicino Pili (launeddas) di Villaputzu. La formazione organizzata attorno ai tre strumenti (flauto di canna campidanese, triangolo e tamburo a cornice) era l'ensemble tipico di questa comunità per l'accompagnamento del ballo, mentre la zona del Sarrabus, dalla quale proveniva Pili, per tutto il Novecento è stata la più importante area di diffusione delle launeddas.
L'incontro sarà concluso con un concerto dei suonatori di Maracalagonis, guidati da Orlando Mascia, liutaio e virtuoso delle launeddas di fama internazionale, formatosi alla scuola dei Kalagonis, la formazione che,nel 1967, apriva il Sentite buona gente. Assieme a loro, anche il figlio di Vincenzo Atzeri, il fondatore dei Kalagonis, che all'epoca coordinò l'incontro di Carpitella e Negrin con i musicisti sardi. A indicare l'importanza che queste tradizioni hanno per la loro comunità, il concerto sarà aperto da un saluto del sindaco Mario Fadda.
Nel mese di maggio, appuntamenti con autorevoli testimoni e protagonisti di quegli anni e altri incontri con musicisti e cantori, eredi diretti dei gruppi protagonisti dello spettacolo andato in scena al Lirico di Milano tra febbraio e marzo del 1967.