Sergio Secondiano Sacchi, Sergio Staino, Steven Forti
Vent'anni di Sessantotto
Gli avvenimenti e le canzoni che raccontano un'epoca
2018, € 32
Formato 15x21, con disegni e fumetti di Sergio Staino e 2 CD allegati, pp. 456
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Il 1968 è passato alla storia come l’anno della contestazione giovanile perché nel corso di quei dodici mesi si sono susseguite in tutto il mondo rivolte nate per lo più all’interno delle università e accompagnate spesso da avvenimenti eclatanti, dalle manifestazioni per la Primavera di Praga alle barricate per le strade di Parigi. Lo spirito di quei fermenti rivoluzionari abbraccia però un arco temporale molto più esteso, essendosi manifestato in tutta la sua evidenza almeno quattro anni prima ed essendosi mantenuto vivo, sia pure in forme diverse, per almeno altri quindici anni.
Scorrendo in ordine cronologico il calendario di quell’anno mirabile e le sue articolazioni in ventotto paesi, dal Portogallo al Nicaragua, il volume ripercorre così oltre “vent’anni di Sessantotto”, dalle contestazioni studentesche di Berkeley alla caduta del muro di Berlino, nell’intrigante e mai banale ricostruzione di Sergio Secondiano Sacchi e con il puntuale controcanto dei disegni e dei fumetti di Sergio Staino, la vivace analisi storica di Steven Forti e, in particolare, le 45 canzoni raccolte nei due CD allegati al volume, parte significativa e imprescindibile del racconto di quell’esteso e ramificato pensiero di libertà conosciuto come Sessantotto.
Tra gli interpreti dei due CD Ricky Gianco, Paolo Pietrangeli, Alessio Lega, Max Manfredi, Petra Magoni, Alessandro D'Alessandro, Lluís Llach, Claudio Bisio, Cristiano De André, Peppe Voltarelli, Têtes de bois e molti altri
Ascolta Ricky Gianco, Dopo dieci anni
Dall'introduzione di Sergio Secondiano Sacchi
“Siamo rimasti in tre, tre somari e tre briganti” canta Domenico Modugno in Rinaldo in campo, non si capisce se con orgogliosa o sconsolata baldanza. Non si capisce se “l’essere in tre” sia manifestazione di forza o una semplice constatazione di fortuita sopravvivenza. Anche per questo libro, in fin dei conti, e la stessa cosa e, in fondo, va bene qualsiasi delle due ipotesi. Di certo ci e parso più vantaggioso che a indagare su ciò che si agitava nell’ebollizione del pentolone sessantottesco fosse più di una persona e ognuno lo facesse attraverso la lente delle proprie esperienze e inclinazioni. L’oggetto dell’indagine, in fin dei conti, è un grande racconto collettivo.
Non si è trattato di un triumvirato narrativo ispirato alla perfezione medioevalistica del triangolo equilatero, ma di quello scaleno dalle forme inaspettate. I tre lati sono costituiti da persone di età e provenienza geografica diversa, il baricentro e la passione per la canzone d’autore e tutti e tre fanno parte del direttivo del Club Tenco. Infatti, nel libro, la canzone diventa strumento d’indagine e di narrazione.
Il primo, il fiorentino Sergio Staino, nel 1968 aveva ventotto anni ed era già fuori dal mondo universitario: laureatosi in Architettura a Venezia, insegnava Educazione Tecnica alle medie. S’interessava di politica, militava nel PCI ed era il grafico della Federazione fiorentina (opuscoli e manifesti se ne facevano a iosa). Era alla vigilia della sua militanza nell’area filocinese, in cui sarebbe entrato l’anno dopo. Qualche relazione con l’università la teneva ancora grazie alla moglie diciottenne. Che non era la Bibi di Bobo, quella sarebbe arrivata dopo. I perché e i per come di quel matrimonio così tanto sessantottardo vengono spiegati nelle pagine di questo libro. Disegnava molto, anche se non era ancora un vignettista. Ma era già una piccola enciclopedia della canzone popolare toscana e napoletana e della canzonetta italiana dagli anni Quaranta in poi.
Il secondo, il milanese Sergio Secondiano Sacchi, sono io. Avevo vent’anni e il mio compleanno cadeva nello stesso giorno di quello di Sergio. Architettura la studiavo al Politecnico e ne apprendevo le applicazioni in uno studio professionale, dove imparavo quello che sarebbe poi stato il mio mestiere. Non avevo nessuna fidanzata e frequentavo già alcuni cantautori, Fabrizio De Andre in primis. Scrivevo per qualche giornale, del tipo di quelli che pubblicavano le foto di Romina Power nuda e poi, per darsi una patina d’intellettualità, dedicavano dieci pagine a Leo Ferré. I giornali musicali sarebbero arrivati dopo, come il maoismo per Sergio. Cresciuto in un alveo familiare comunista (nel ramo paterno), non militavo in nessuna organizzazione politica. Andavo alle assemblee ad ascoltare, ero quello che poi si sarebbe definito un “cane sciolto”.
Il terzo, il trentino Steven Forti, nel 1968 non solo non era nemmeno nato, ma i suoi genitori non si erano ancora neanche conosciuti. Quindi il Sessantotto non l’ha nemmeno annusato. Pero l’ha studiato, d’altra parte è il suo mestiere: è uno storico, ricercatore all’università Nova di Lisbona e professore a contratto all’università Autonoma di Barcellona. Specializzato sul massimalismo socialista del Biennio Rosso, ha studiato a fondo il passaggio, nell’Europa interbellica, di dirigenti politici dalla sinistra al fascismo (per quanto riguarda l’Italia, Bombacci, per intenderci). Scrive per molti giornali, vive a Barcellona e, in pratica, è il punto di riferimento per tutti gli inviati, non solo italiani, mandati a riferire sulla situazione catalana. A Barcellona si occupa anche di musica, organizzando spettacoli per Cose di Amilcare, un’associazione costituita insieme a me e a Roberto Molteni, in ricordo di Amilcare Rambaldi, fondatore del Club Tenco.
Insomma, tre modi e tre linguaggi diversi per un unico racconto, anche questo è Sessantotto.
i 2 CD
CD 1
1 Jasband, La storia (2:32)
2 Rocco Marchi, Contessa (2:16)
3 Ricky Gianco, Dopo dieci anni (3:17)
4 Paolo Pietrangeli, Lo stracchino (2:31)
5 Alessio Lega, Valle Giulia (5:21)
6 Hana roth, האבה המחלמהו ינאו תא (2:37
7 Pan brumisti, I padroni della città (5:56)
8 Alessio Arena, Che vuole questa gente (2:51)
9 Wayne Scott, Brother Did You Weep? (2:40)
10 Max Manfredi, Il numero d’appello (3:15)
11 Xavier Ageneau, La Pègre (2:05)
12 Pierpaolo Capovilla, Amore! (5:12)
13 Alessio lega, La nostra classe (4:30)
14 Cece Giannotti, They Killed Him (3:23)
15 Niko Wagenacht, Auf, Auf Zum Kampf! (3:20)
16 Petra Magoni e Alessandro D’Alessandro, Epitaffio per Joaquín Pasos (2:42)
17 Corentin Sauvetre, Chacun de vous est concerné (2:23)
18 Fabrizio Pollio, Gli impostori (2:21)
19 lluís llach, L’estaca (4:40)
20 Claudio Bisio, Ai poliziotti si danno i fiori (3:47)
21 Luiz Murá, Pra não dizer que não falei de flores (4:22)
22 Cristiano De André, il bagno alla bianca (6:49)
CD 2
1 Peppe Voltarelli, Combat (4:23)
2 Coro Cinese, (1:13)
3 Juan Carlos Biondini, Cielo de los tupamaros (3:24)
4 Giua, Non scordiamo mai (4:21)
5 Sílvia Comes, la primavera de Praga (3:46)
6 Wayne Scott, Chicago (3:17)
7 Maria Colegni, Бяпо Раде(2:06)
8 Alessandro D’Alessandro, Azzurro (2:40)
9 Marta Gómez, Tragedia de la Plaza de las tres culturas (6:07)
10 Daniele Caldarini, Himno de 3 de octubre (3:00)
11 Têtes de bois, Anch’io ti ricorderò (2:59)
12 Desar T, Enver Hoxha tungjatjeta! rap (1:53)
13 Noriko Tojo, あゝインターナショナル(1:49)
14 Olden, il rosso è diventato giallo (5:28)
15 Iannis Papaioannou, Tραγου′διΣωτη′ρηΠε’τρουλα(3:34)
16 Sighanda, La révolution passera par le vélo (0:59)
17 Adriano Correia de Oliveira, trova do vento que passa (3:17)
18 Otello Profazio, La regina senza re (4:37)
19 Chicho Sánchez Ferlosio, Los dos gallos (3:17)
20 Scraps Orchestra, Rosso d’uovo (6:26)
21 Stormy Six, Leaving Belfast Town (3:12)
22 Alberto Patrucco, È finito il Sessantotto (2:43)
23 Lu colombo, Così giovani e vecchi (4:36)
Indice del volume
7 SERGIO SECONDIANO SACCHI, SIAMO SEMPRE IN TRE
9 SERGIO STAINO, IL VECCHIO CHE AVANZA
21 GLI AVVENIMENTI di SERGIO SECONDIANO SACCHI
26 L’HANNO SCORSO
38 NOBLESSE OBLIGE
44 MI RITORNI IN MENTE
49 ORGASMO E PREGIUDIZIO
62 GENS GIULIA
67 GEOVA PER NOI
72 ERA UNA CASA MOLTO CARINA
78 PIAZZA DI SPAGNA
84 GOLD SAVE THE QUEEN
89 FUORI I FUORI DI TESTA
94 ÇA C’EST PARIS!
100 L’ASCIUTTO DI PRAGA
104 DIES ASPERA
110 LA PESANTE CAPPA SUL CIELO D’AMERIKA
121 È L’AGENTE CHE FA LA STORIA
132 CHERCHEZ LA FAIM
137 A PARIGI VA BENE UNA MASSA
146 PARTITO PER TITO
150 LA CATALOGNA È ANCHE UNA VERDURA
157 TEOREMA DI PASOLINI
161 LA NAZIONE MARCIA
168 IL SUONO DEL SILENZIO
178 LIBERA NOS A DOMINIS
188 MAO FOREVER
194 URUGUAY, ORA GUAI
202 IL CONTO DRACULA
208 IL VICOLO CECO
214 DEMOCRITICI
220 RADICALI LIBERI
226 CONTE VS CONTESSA
232 L’IMPORTANTE È NON PARTECIPARE
240 INTERRUTTORE GENERALE
248 L’UOMO SENZA COGNOME
254 DOVE VOLANO LE AQUILE?
262 LA CASA DEL SOLE LEVANTE
266 L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLE TESSERE
274 L’ORGIA DEL POTERE
284 LE PLAT PAYS
292 CADUTA NEL VENTO
298 QUESTO MATRIMONIO NON S’HA DA FARE
305 PER ESSER FRANCO
311 SESANTÒTT AMARCORD
320 TRA EIRE E IRA
330 ARRIVA IL SESSANTANOVE
338 ESTENSIONI
344 CONCLUSIONI
351 LE CANZONI a cura di SERGIO SECONDIANO SACCHI
411 L'ANALISI di STEVEN FORTI
413 IL LUNGO SESSANTOTTO. UN ANNO DURATO DUE DECENNI
Alcuni dei disegni di Sergio Staino
Architetto con la passione della musica, Sergio Secondiano Sacchi ha scritto libri sulla canzone d’autore e curato dischi collettivi, presentando in Italia autori come Vladimir Vysotskij, Pablo Milanés, Lluís Llach, Pi de La Serra e Joaquín Sabina. Per Squilibri ha curato Multifilter. Mito e memoria del padre nella canzone
Disegnatore, scrittore, regista, operatore culturale e vignettista “storico” de l’Unità, di cui è stato anche direttore, Sergio Staino collabora tuttora con alcuni dei più importanti quotidiani e periodici italiani.
Professore di Storia Contemporanea presso l’Università Autonoma di Barcellona e ricercatore presso l’Università Nova di Lisbona, Steven Forti collabora con molte riviste tra Italia, Spagna e Grecia.
Tris d'assi per un libro complesso e su un argomento spinoso (...) incastonano eventi, aneddoti, riflessioni, le magnifiche illustrazioni di Sergio Staino e ne fanno un unico canto, incredibilmente gradevole da ascoltare con gli occhi (...) e ci mettono una bella colonna sonora (...) 45 canzoni che raccontano il '68 in maniera tutt'altro che didascalica. Da Contessa di Pietrangeli a La Storia di De Gregori fino a una versione strumentale clamorosa di Azzurro ad opera del sempre più straordinario Alessandro D'Alessandro. E allora, tutti insieme, Alessio Lega e Sighanda, Olden e i Têtes de Bois. E poi c'è la mia preferita, Combat che Tito Schipa Jr incise su un vecchio 45 e qui viene ripresa da un Peppe Voltarelli in gran forma Michele Neri, Vinile
la collana ‘I ibri del Club Tenco’, creata in sinergia con i meritori responsabili di Squilibri, decolla con tre titoli di peso non indifferente. Quello di cui ci occupiamo qui è in tal senso senz’altro il più… pesante, non fosse altro che per mole: oltre 450 pagine, più due cd con un totale di quarantacinque canzoni. Roba da far tremare i polsi, non c’è che dire Alberto Bazzurro, L'isola che non c'era
"Vent'anni di Sessantotto" si impone come un inedito e fluviale testamento ontologico. Una (ri)lettura propedeutica e antinostalgica, per chi non ha smesso di confidare nelle istanze sessantottine e/o per chi ha cominciato da poco a farle sue: la lotta può, dovrebbe, deve continuare. Caldamente consigliato alle scuole Mario Bonanno, Sololibri.net
Non esiste momento più opportuno per chinarsi su queste 450 pagine con i suoi canti, controcanti, contestazioni e cadute. Altro che “Piattaforma Rousseau”. Ci ricordano queste pagine che il mondo può essere cambiato in profondità, con più progresso, più uguaglianza, più libertà e soprattutto più allegria. L’allegria e la fiducia che terribilmente mancano agli attuali pensatori e gestori del presente, affogati da indescrivibili tristezze e sfiducie da sistematica decostruzione della mente Marcelle Padovani, Il blog di Sergio Staino
Un libro indispensabile e importante, accompagnato da due CD e corredato dai disegni di Staino. Straordinario affresco di un'epoca Francesco Ghezzi, Rockerilla
Sei mani, tanti ricordi e arguzia in abbondanza per dipingere un Sessantotto piuttosto originale, a tratti bizzarro, inaspettato. (...) Un modo civile e coinvolgente di raccontare il Sessantotto alle nuove generazioni Piercarlo Poggio, Blow Up
In un momento in cui sovranismo, intolleranza ed estremismi di destra stanno tornando sulla scena politica e sociale, questo libro si pone come un opera necessaria nell’illustrare l’importanza, l’attualità e la necessità della lezione civile del Sessantotto Salvatore Esposito, Blogfoolk