Lettere da una tarantata di Annabella Rossi, in una nuova edizione a cura di Paolo Apolito, con il magistrale saggio di Tullio De Mauro sull'italiano popolare unitario, già presente nella prima edizione del 1970: sarebbe dovuto uscire nell'aprile del 2013, dopo una serie di problemi sui quali conviene sorvolare per amor di patria, doveva arrivarci nel mese di dicembre del 2014, esce finalmente ora, inaugurando nel migliore dei modi le nostre attivitià per il 2015.
L'unico rammarico, al riguardo, è che anche questa edizione, come già quella del 1995, sia senza le fotografie pubblicate da Annabella Rossi a corredo e integrazione della sua etnografia epistolare. Con l'augurio che con una prossima edizione si possa offrire al lettore il volume per come l'aveva concepito l'autrice, queste 18 fotografie, riprese dall'edizione del 1970, possono ora vedersi qui.
Alcune di quueste fotografie sono state realizzate nella cappella di San Donato a Montesano del Salento e offrono un'immediata rappresentazione della peculiarità della ricerca di Annabella Rossi, orientata a leggere in continuità due fenomeni solitamente intesi come diversi, basandosi sull'esperienza di vita della tarantata con la quale avvia questa straordinaria corrispondenza epistolare:
Fin dalla giovinezza è afflitta da crisi epilettiche che si manifestarono quasi quotidianamente e talvolta più volte al giorno. Ma non ritiene reale il suo male fisico: come buona parte degli abitanti della zona crede che sia un male magico che le sia stato inviato da San Donato, protettore dell'epilessia, il cui culto è particolarmente diffuso nel Salento,nei pressi di Montesano e di San Donato di Lecce.
La sua malattia, accompagnata da manifestazioni di intensa religiosità, le ha conferito, nell'ambito della comunità, un segno distintivo per cui non è ritenuta psichicamente anormale, malata, ma le viene attribuito un ruolo informale in cui l'anomalia psichica è inserita in un orizzonte magico. Lo stato morboso viene vissuto da lei sotto due facce ben distinte: ritiene di aver i due "mali culturali" diffusi nel Salento: il male di San Donato e quello di San Paolo, il tarantismo. I due mali però non si sommano, non si fondono, ma si presentano alternativamente per cui oggi Anna attribuirà la malattia a San Donato, domani a San Paolo, senza criteri distintivi che non siano i giorni che precedono le rispettive feste religiose dei due santi.
Le manifestazioni dei due mali sono assolutamente identiche, sono fenomeni di natura epilettica, ma essa li distingue culturalmente variando i sintomi che precedono la "crisi": quando è affiltta dal tarantismo ha voglia di ballare, quando è preda di San Donato si dimena per terra.
Così Annabella Rossi nella Nota introduttiva alle lettere.
Anche per questo è di grande interesse ascoltare l'intervista da lei realizzata nel 1965 a un'altra tarantata, allo stesso modo interessata al male di san Donato e al morso del ragno. Da notare anche che, negli stessi giorni, a Montesano del Salento Luigi Di Gianni, non nuovo a collaborazioni con Annabella Rossi, girava Il Male di San Donato.
Materiali consultabili ora on line nell'Archivio Sonoro della Puglia, a riprova dell'ìimportanza stessa degli archivi che qualcuno (Enrico Grammaroli) ha paragonato ad armadi ripieni di nastri e cassette popolate da voci che gridano di voler uscire fuori: l'importante è farle uscire fuori, queste voci, e non tenerle segregate in archivi che di pubblico spesso hanno solo il nome...
Qui l'intervista di Annabella Rossi a un'altra tarantata e Il male di San Donato di Luigi Di Gianni ma cfr. anche la raccolta di Annabella Rossi nel Fondo Leydi, materiali consultabili per intero nella sede fisica dell'Archivio Sonoro della Puglia, alla Cittadella della Cultura di Bari.
(A giorni saranno resi noti i risultati conseguiti con la Rete degli Archivi Sonori che, per sei regioni, offrono la più ampia documentazione mai raccolta sulle musiche di tradizione orale e sulle forme dell'espressività popolare: un'altra storia, sulla quale avremo modo di ritornare presto).