Marco Moiraghi
Voglio un monumento in piazza della Scala
La Milano musicale di Gino Negri
2011, € 25
Formato 17x21, 26 foto in b/n, pp. 192
In offerta con il 5% di sconto
Troppo popolare e scanzonato per gli adepti della musica ‘colta' ma troppo dotto e raffinato per gli amanti del puro svago musicale, Gino Negri (1919-1991) era un artista inclassificabile: dissacrante ed eccentrico per vocazione e per scelta, era destinato a scompaginare le aspettative della critica e del pubblico presentandosi di volta in volta come compositore dodecafonico, operista semiserio, intrattenitore radiofonico e cabarettista.
Tra gli anni '40 e gli anni '80 operò in ambienti disparati, quali il Teatro Angelicum, il Piccolo Teatro, il Teatro Gerolamo, la Casa della Cultura, la Piccola Scala, il Teatro San Babila, il Salone Pier Lombardo e i locali notturni di cabaret, contrassegnando con la sua multiforme ispirazione una pluralità di esperienze artistiche difficili a ricondursi a un solo autore. In ottimi rapporti con Goffredo Petrassi, Bruno Maderna e Luciano Berio ma anche con Nanni Svampa e Cochi e Renato, studioso di Bach e Schönberg ma anche del jingle pubblicitario, in rapporti di amicizia e lavoro con Fiorenzo Carpi e Roberto Leydi, Negri attraversò la vita musicale milanese del secondo Novecento con un'ironica e sorridente disinvoltura come difesa da ogni rigido schematismo e preconcetto culturale.
Il volume ripercorre le tappe della sua presenza artistica a Milano attraverso un'attenta ricognizione delle fonti musicali, musicologiche e critiche, valorizzando soprattutto le recensioni giornalistiche dell'epoca, le testimonianze epistolari inedite e le rare quanto significative testimonianze fotografiche.
I materiali sonori, in gran parte inediti o ormai da tempo irreperibili, dei due CD offrono una rassegna del suo ampio repertorio sia come autore di graffianti canzoni, affidate alla voce di interpreti come Laura Betti, Maria Monti, Milly, Milva e Ornella Vanoni, sia come ineguagliato perfomer di monologhi, cantati o recitati, di singolare audacia espressiva.
Ascolta il brano A me mi piace nell'interpretazione di Liliana Zoboli
Leggi l'introduzione
Il presente volume non intende illustrare la vita e l’opera creativa di Gino Negri (1919-1991) nella sua completezza: a questo scopo è in preparazione un altro volume di imminente pubblicazione, nel quale verrà riordinata – per la prima volta – l’intera vicenda biografica e artistica del musicista milanese, a vent’anni dalla scomparsa. Ora si intende invece offrire al lettore un duplice e circostanziato approfondimento, ben delimitato da un criterio di scelta tematica:
1) nei capitoli si tenta una ricostruzione dell’attività pubblica di Gino Negri a Milano, nel corso di oltre tre decenni (1950-1985 circa); a tale scopo ci si avvale di una ricca serie di documenti, alcuni dei quali inediti (partiture, scritti critici, recensioni, cronache, epistolari) e attraverso i quali si dà conto degli spettacoli teatrali, dei concerti, delle conferenze e di tutte le occasioni pubbliche nelle quali il musicista si presentò al pubblico della sua città;
2) nei due dischi allegati si presentano svariate musiche di Negri, alcune delle quali sconosciute, inedite o finora ritenute smarrite.
Per quanto riguarda il primo punto, si è scelto di focalizzare l’attenzione sui luoghi di Milano nei quali la presenza di Negri fu più costante e significativa: senza dubbio il Piccolo Teatro, il Teatro Gerolamo, il Cab 64, la Piccola Scala e il Salone Pier Lombardo.
La materia, assai vasta, si è rivelata disponibile ad una generale tripartizione, che ha determinato l’articolazione in tre grandi capitoli: l’esperienza al Piccolo Teatro negli anni ’50, poi la ricca fase della musica leggera negli anni ’60 (Teatro Gerolamo, Cab 64, Cassina de’ Pomm e altre sedi) ed infine il periodo di nuove sperimentazioni teatrali, soprattutto negli anni ’70, alla Piccola Scala e al Salone Pier Lombardo. In sostanza, si può dunque dire che i tre capitoli ripercorrono il cammino dei tre decenni centrali dell’attività pubblica di Negri, ognuno caratterizzato da uno spazio scenico privilegiato. Trattandosi della ricostruzione di una singolare ed eccentrica vicenda di musica e spettacolo, si è voluto dare ampio spazio alla citazione di tutte quelle fonti scritte che permettono di rivivere le emozioni, i sentimenti, le impressioni, le aspettative legate ad un determinato ambiente, ad un determinato contesto, ad una determinata occasione. E le tante cose non inserite nei tre capitoli dedicati ai luoghi sono state in buona parte recuperate – trasversalmente e con cenni essenziali – in un capitolo che riassume, da altra angolatura, la presenza di Negri a Milano: il capitolo “Un musicista e la sua città”, una sorta di “divertimento biografico” (come sarebbe piaciuto a Gino) che cerca di far luce sulla ramificatissima trama di relazioni personali intessuta dal compositore in ambito cittadino.
Per quanto riguarda invece la proposta di ascolti nei due dischi, si è fatto ricorso soprattutto ad un cospicuo fondo di fonti sonore conservato dagli eredi di Negri e soltanto ora riportato alla luce tramite un accurato lavoro di recupero e valorizzazione. In tale operazione, indispensabile è stata la collaborazione della Radio Svizzera Italiana, che ha messo a disposizione le proprie risorse tecniche per rendere nuovamente disponibili e analizzabili i materiali sonori negriani; e da questa collaborazione è intanto nato un progetto radiofonico che ha visto recentemente la luce e che ha costituito il primo, importante passo verso la riscoperta di una personalità artistica stravagante, singolarissima, di indubbio interesse.
La scelta effettuata all’interno del considerevole fondo sonoro di Negri ha portato ai due dischi allegati al presente volume; dischi che suddividono la proposta d’ascolto in due parti ben distinte: nel primo disco si offre un ricco campionario di canzoni e cantanti, mettendo a confronto gli stili esecutivi e interpretativi di personaggi come Laura Betti, Sandro Massimini, Milly, Milva, Maria Monti, Rosalina Neri, Anna Nogara, Ornella Vanoni, Liliana Zoboli; nel secondo disco si tratteggia musicalmente l’immagine di un Negri performer: narratore, attore, cantante, cabarettista, pianista, divulgatore: in ogni circostanza, inimitabile interprete di se stesso.
Per la loro amichevole collaborazione, desidero ringraziare anzitutto i familiari del compositore, Antonello, Chiara e Martino Negri, autentici eredi di un bizzarro spirito artistico che ancora vive sull’asse Milano-Montevecchia. Un particolare ringraziamento anche a Nicola Scaldaferri, che mi ha dato fiducia e mi ha consigliato nella definizione di ogni dettaglio editoriale. E inoltre, per il loro vario aiuto in questa ricerca, grazie a Lorenzo Arruga, Edoardo Ballo, Martina Carpi, Claudio A. Colombo, Filippo Crivelli, Lisetta Landoni, Velia e Tinin Mantegazza, Sandra Mantovani, Giada Marsadri, Franca Mazzola, Marco Mojana, Anna Nogara, Luigi Pestalozza, Claudio Ricordi, Emilio Sala, Ornella Vanoni, Davide Verga, Franco Viespro.
L’operazione editoriale è stata possibile grazie al supporto dell’Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia, che nell’ambito del progetto Registro delle Eredità Immateriali-REIL, ha acquisito copia dell’archivio Negri consentendone la valorizzazione e la diffusione.
La redazione di questo libro è stata chiusa proprio nel giorno in cui Gino Negri, se ancora fosse tra noi, sarebbe diventato bisnonno: chissà, forse ne avrebbe tratto lo spunto per una piccola e festosa invenzione delle sue, dedicata al piccolo Giacomo.
Montevecchia, 12 marzo 2011
i 2 CD
CD 1 Le canzoni di Negri nelle voci dei suoi interpreti
1. Liliana Zoboli, A me mi piace (3.24)
2. Liliana Zoboli, Non cadere (1.37)
3. Liliana Zoboli, Chiaro di luna (2.47)
4. Liliana Zoboli, Una giulietta tutta rossa (2.34)
5. Liliana Zoboli, La mia nebbia (3.05)
6. Liliana Zoboli, La battaglia di Pavia (3.39)
7. Liliana Zoboli, La sposa del garibaldino (2.53)
8. Liliana Zoboli, Folk (2.26)
9. Ornella Vanoni, Canto di carcerati calabresi (3.07)
10. Milva, Horst-Wessel Lied (2.39)
11. Milva, Memento (2.07)
12. Milva, Pazza di me (3.05)
13. Maria Monti, No no no no (2.57)
14. Laura Betti, Soltanto gli occhi (2.27)
15. Laura Betti, E invece no (3.30)
16. Milly, T’ha detto niente la tua mammina? (2.12)
17. Anna Nogara, Denuncia penale (2.28)
18. Rosalina Neri, Ciao ciao ciao ciao (1.58)
19. Liliana Feldmann, Donne e motori (2.34)
20. Sandro Tuminelli, Donne al volante (3.09)
21. Sandro Massimini, L’aereo del papa (3.06)
22. Sandro Massimini, Gli affitti (3.09)
23. Sandro Massimini, Il tè delle tre (estratti) (2.05)
24. Sandro Massimini, Profezia (2.48)
25. Sandro Massimini, La moglie di Loth (3.37)
26. Sandro Massimini, Maria Antonietta (2.32)
durata totale (72.08)
CD 2 Gino Negri performer
1. Scusate (3.33)
2. Dammi indietro la costola (2.33)
3. Se penso a Bach (4.29)
4. Donna barbuta (3.56)
5. La mia nebbia (3.51)
6. La mutua (3.00)
7. L’aereo del papa (2.48)
8. L’elezione del presidente (4.28)
9. Ci vuole un uomo (3.21)
10.France (3.30)
11.Alleluia (2.47)
12.Slalom (2.33)
13. Milano apre le gambe (1.11)
14. Piazza Fontana (2.35)
15. Un nuovo quotidiano (1.44)
16. Notte di dolore (2.58)
17. Polvere polvere (2.17)
18. Il numero 16 (1.31)
19. Il funerale del melodramma (5.12)
20. Il fagotto (2.58)
21. Il violino (4.18)
22. Vita di Mozart (12.10)
durata totale (77.56)
Fotogallery
I Gufi interpretano Folk di Gino Negri
Musicologo e direttore di coro, diplomato in Pianoforte e Composizione al Conservatorio di Milano, laureato in Musicologia all'Università Statale di Milano, Marco Moiraghi ha all'attivo numerose pubblicazioni sulla musica dal '700 al '900.
questo milanese dimenticato un po' troppo in fretta, agitatore e figlio (oltre che del poeta Antonio Negri) di una Milano non ancora da bere, né da trangugiare, che è stata laboratorio della cultura alta e di quella popolare tra la fine dei Cinquanta e per tutto il decennio successivo. (...) Gino Negri è senza dubbio un tassello importante della storia musicale del Novecento. Questo bel volume (...)è il primo passo per una operazione di ricerca che non è soltanto doverosa: qui si tratta di riscoprire la modernità del nostro passato recente e di abbattere certi cliché che vorrebbero ridurre l'intrattenimento a un'arte bassa perché, forse, chi detiene il potere lo preferirebbe. John Vignola, Il riformista
Moiraghi lascia ai testimoni il compito di raccontare quell'uomo. Gino Negri e Milano: ossia, le parole di Tino Scotti, Sergio e Gilberto Tofano, Francesco Carnelutti, Rosalina Neri, Dario Fo, Enzo Jannacci, Remigio Paone, Lamberto Puggelli, Paolo Grassi, Valentina Cortese, Luigi Comencini, CamillaCederna, Enrico Baj, Gianni Brera... E, insieme, i visitatori di Milano, richiamati dalla loro attività sempre legata al teatro, al cinema e alla musica: Massimo Mila, Luigi Dallapiccola, Goffredo Petrassi, Wladimir Vogel, Luigi Vannucchi, Emanuele Luzzati... (…) Avere parlato con lui, anche una sola volta, significa avere sentito le sue vibrazioni di spirito capace di meditare escludendo, per il tempo necessario, la categoria dell'utile, del giusto, del politico, dell'etico, tutte magnifiche realtà, ma pur sempre inferiori al meditare e all'inventare. Il suo lascito, le sue canzoni ironiche, le sue bellissime musiche di scena per la televisione o per il teatro o per il cinema, esigono un archivio ordinato, un strumento di ricerca e di memoria. Quirino Principe, Il Sole 24 Ore
I suoi infiniti interessi verso la canzone e la canzone teatro (a lui Gaber avrebbe dovuto tributare un grande riconoscimento), verso la cultura popolare (insieme a Carpi contribuì a creare un repertorio milanese), e verso tutto ciò che potesse essere musica applicata, potremmo dire polifunzionale, gli procurarono l'isolamento dal mondo accademico milanese. (...) La sua lungimiranza musicale non ebbe pari, tanto da distaccare di molto quella dei suoi colleghi più famosi e acclamati. Gino Negri fu geniale. Pertanto un monumento in piazza della Scala non renderebbe merito alla sua infinita generosità musicale e alla sua vena creativa. Le parrucche andavano bene ai cicisbei e Negri in vita sua non lo fu mai Marco Ranaldi, Il Manifesto
Indiscusso protagonista della scena musicale milanese per circa un quarantennnio (...) Folgoranti e nel segno dell'avanguardia gli inizi -la Milano degli anni Cinquanta era quella sperimentale dello Studio di Fonologia della Rai- ma ancora più affascinante fu l'innamoramento di Negri per il teatro (qui protagonsita è la Milano dei mille teatri, soprattutto del Piccolo di Strehler e Grassi) anche leggero; non di meno furono le partiture legate al cinema, anche autoriale. Fabio Francione, Il cittadino
Tra i tanti brani contenuti nei CD due in particolare si possono ancora ascoltare nelle sempre più rare osterie milanesi, L’aereo del Papa e La sposa del garibaldino. Sono entrati nel repertorio del canto popolare , che spesse volte dimentica l’autore, e i vari cantori dopo averle fatte proprie ed assimilate, le affidano alla memoria e alle generazioni future. Il cantastorie