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Massimiliamo Morabito

Sende na rionette sunà

Pizziche pizziche, tarantelle e tarante
2010, 10 €

 

In offerta con il 5% di sconto

€10.00
€9.50

Con le voci di Maria Moramarco, Pietro Balsamo, Enza Pagliara, Maria Mazzotta, Anna Cinzia Villani e Dario Muci e gli strumenti di Attilio Turrisi, Pietro Balsamo, Giancarlo Paglialunga, Marco Tuma, Gianluca Longo, Mauro Durante e Gianni Gelao.

Un disco, intenso e coinvolgente, nato per così dire sul campo, tra studi e rilevazioni, l'ascolto di registrazioni storiche e l'assidua frequentazione di anziani suonatori ed interpreti per un originale omaggio alla tradizione reso secondo la personale sensibilità di un musicista e ricercatore.

Alcune tra le più celebri tarantelle del repertorio tradizionale sono state così trasposte all'organetto, attraverso la riproposizione dei moduli melodici, con variazioni minime, quasi impercettibili, sull'esempio degli organettisti popolari del ‘900. Un lavoro analogo è stato fatto sul fronte vocale, avvalendosi delle migliori voci di riproposta al fine di recuperare antichi stili di canto che, marcando le differenze stilistiche tra le diverse aree geografiche di riferimento, dalla bassa Murgia al Salento, restituiscono alle tarantelle la loro originaria forza espressiva che contaminazioni e rivisitazioni rischiano di disperdere e rendere sempre più debole.

Non a caso nel sottotitolo compaiono le tre denominazioni usate dai suonatori tradizionali per indicare le più antiche danze "saltate" in terra di Puglia (tarantella, pizzica pizzica e taranta):che ritornano in una  raffinata proposta artistica che guarda soprattutto al ballo ritmato dall'organetto.

 

Ascolta il brano Taranta di San Marzano di San Giuseppe

 



Ricercatore e musicista di Cisternino, Massimiliano Morabito ha appreso dagli anziani del paese repertori e tecniche esecutive, perfezionate poi alla "scuola" di Mario Salvi. Impegnato in vari gruppi musicali, tra i quali il Nuovo Canzoniere Grecanico, è al suo esordio discografico.

 

 

Da un musicista che armonizza passione, dedizione per la ricerca e notevole tecnica strumentale, un album davvero notevole che non è per nulla l'ennesima riproposta logora di pizziche di terza mano. Qui c'è l'esplorazione di un repertorio per organetto, finora soltanto parzialmente documentato. (...) Tutto è presentato con modalità esecutive dinamiche, conservando le variazioni stilistiche, le pronunce sonore locali, che poi rappresentano l'essenza stessa delle musiche di tradizione orale, e senza privarsi del diletto per la suonata. Ciro De Rosa, Il giornale della musica  

Il cd è nato sul campo, ascoltando registrazioni storiche e verificando come gli anziani tramandano un'antica tradizione musicale. Il disco recupera, in questo modo, anche le forme di alcuni modi di cantare scomparsi nel tempo. Risultato? Un lavoro accurato e ben fatto Rocco Di Blasi, Il salvagente 

Procuratevi senza esitazioni questo splendido lavoro dell'organettista pugliese Morabito, aiutato da splendide voci "di testa": fa piazza pulita in un soffio di tante supponenti registrazioni di "taranta", andando al cuore di un suono pulsante e vitale, davvero senza fronzoli Guido Festinese, Modus Vivendi  

Un disco radicale, che nasce sul campo, con Morabito che ha raccolto testimonianze, ha registrato e poi eseguito le antiche danze. E così, da nord a sud, da est a ovest del "grande tacco", con tutte le differenze stilistiche, tra tonalità in minore e maggiore o alternate, si passa dalle campagne di Cisternino, Ostuni e Villa Castelli, si san Vito dei Normanni e Carovigno, e poi San Marzano, Lizzano e più giù, da Copertino a Nardò, fino a Muro Leccese Dario Quarta, Qui Salento  

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