BandaJorona
Io so' me
2018, € 15 , formato 14x14, 48 pp, con 16 foto a colori
In offerta con il 5% di sconto
Vivere a Roma significa assorbire forme, colori e storie di una metropoli ancorata ad una tradizione che si rimpasta continuamente con un tessuto sociale fatto di multiculturalità e di linguaggi inconsueti: saper disporre di quei linguaggi e restituirli in forma canzone, senza indulgere a manierismi e ad esercizi di stile, è operazione che, quando riesce, riempie di meraviglia. BandaJorona si è imbevuta per anni delle suggestioni che transitavano per la Capitale, integrando ad esse una sensibilità contemporanea asciugata all’incrocio di altri venti.
Oggi ci consegna un lavoro in cui l’interpretazione e la rivisitazione di canti della tradizione cedono il passo all’autorialità per dare voce a sentimenti e a racconti narrati in prima persona, continuando ad agire in quella stessa città in cui si è formata. Ai classici strumenti folk (fisarmoniche, contrabbassi, mandolini, ciaramelle) si aggiungono così sonorità elettroniche “stranianti”, che raccontano altre storie o le stesse storie da altri punti di vista, mentre i testi lasciano affiorare presenze costanti e mai rassicuranti, come quella di Pier Paolo Pasolini, con la stessa caparbia intenzione di sempre: cantare ancora di Roma e del mondo in questo nostro frastagliato presente.
Il cd
1 Io so’ me (3:06)
2 Il poema dei visionari (3:22)
3 La signora del quinto quarto (4:22)
4 Le scarpe nove (3:09)
5 Pazzo pupazzo (3:23)
6 La rosa sbagliata (3:14)
7 La depre (3:28)
8 Er sorcio e ‘r gabbianello (3:17)
9 I fascismi, ora (3:34)
10 Tudu song (3:56)
11 Er sorcio e ‘r gabbianello (Piggio) (5:28)
Testi/Lyrics: Bianca “la Jorona” Giovannini eccetto/except Il poema dei visionari: Mario Castelnuovo e I fascismi, ora: B. Giovannini, C. Catalisano
Musiche/Music: B. Giovannini, D. Infascelli eccetto/except Il poema dei visionari: Mario Castelnuovo, La rosa sbagliata: D. Infascelli, Tudu Song: B. Giovannini
Produzione artistica e management/ Music production and management: Alberto Menenti
Bianca “la Jorona” Giovannini voce/voice eccetto/ 11
Desirée Infascelli fisarmonica/accordion (1, 5, 6, 8), mandolino/mandolin (1), programmazione elettronica/ electronic sequences programming (3, 4, 7, 9)
Daniele Ercoli contrabbasso/double bass (1, 5, 6, 8)
Giovanni Lo Cascio batteria/drums (1)
Ludovica Valori tromboni/trombones (1)
Gianluca Mattei chitarra, cori/guitar, choir (1), trombone, percussioni, programmazione elettronica/ trombone, percussions, electronic sequences programming (5), basso/bass (2)
Armando Serafini percussioni/percussions (2)
Gabriele Caporuscio mandolino/mandolin (8)
Alessandro Mazziotti tamburello, ciaramelle/ tamburine, ciaramellas (8), Irish whistles (2)
Adriano Bono voce, ukulele/voice, ukulele (5)
Antonio Ragosta chitarre/ guitars (2)
Mario Castelnuovo voce, chitarra/voice, guitar (2)
Felice Zingarelli piano/ (10)
Daniele Sepe sax (6)
Piergiorgio Faraglia voce, chitarre/voice, guitars (11)
Fotografie/Photos Arianna Bonelli
All tracks recorded at Renoize Studio L.O.A. Acrobax, Sound Engineer Gianluca Mattei except for:
1) Recorded at Sonus Factory, Roma, by Fabio Balestrieri and Renoize Studio L.O.A. Acrobax by Gianluca Mattei, edited at TenPeopleTown Studio, Colle di Sellano (Perugia) by Piergiorgio Faraglia, final mix at Renoize Studio L.O.A. Acrobax, Sound Engineer Gianluca Mattei
(10) Recorded at Il Biplano studio S.r.l., Roma, by Riccardo Righini
(11) Recorded at TenPeopleTown Studio, Colle di Sellano (Perugia), by Piergiorgio Faraglia
Mastering: Eleven Mastering- Somewhere in Busto Arsizio (Varese)
Fotogallery
Tra le espressioni più significative della scena romana, BandaJorona si è caratterizzata per l'originalità e la forza di un'appassionata rivisitazione della tradizione capitolina dove storie d'amore, carcere e coltello si intrecciano ad omaggi e riprese di interpreti come Graziella Di Prospero e Gabriella Ferri
Parla romno e in modo verace la musica di BandaJorona. La band, che ha sempre fatto della rivisitazione dei brani della tradizione la propria bandiera, propone ora uno stile più cantautoriale (...) si lbira dal solco tracciato da Gabriella Ferri e racconta in prima persona storie e scorci di Roma, tra folklore, sonorità elettroniche e nuovi linguaggi Gianni Pugliese, Trovaroma di Repubblica
Il folk di matrice capitolina incontra suggestioni etniche, sposa trame elettroniche poco invasive ma assai efficaci, assume toni teatraleggianti, si abbraccia a testi che spaziano dal sociale al privato e dal politico al popolare (...) Un ispirato, brillante, eclettico affresco di folk d'autore al contempo classico e moderno, reso ancora più interessante dai preziosi contributi dei tanti ospiti Federico Guglielmi, Blow Up
E' un album che non si nasconde, urla la propria ragione d'essere nel brano iniziale e sussurra la propria poesia in Il poema dei visionari dove Bianca duetta irresistibilmente con Mario Castelnuovo, (...), giova con lo yodel e uno stralunato folk elettronico in La signora del quinto quarto e accoglie le scorribande sonore di Daniele Sepe Michele Neri, Vinile
La BandaJorona coglie dieci attimi di questa imperfetta perfezione e ne fa dieci serenate dedicate alla vita, a Roma, che sa essere perfetta nella sua imperfezione come nessun’altra metropoli Marco Valerio Sciarra, Magazzini Inesistenti
Un album in cui si respira profumo di pelle femminile dall’inizio alla fine. A scriverlo è una donna non comune naturalmente: si tratta chiaramente di un’intellettuale e si tratta naturalmente di un’artista che esprime la sua visione del mondo in modo autentico. Il suo romanesco – che non è l’unico linguaggio adottato in questo disco, ma di sicuro è quello più praticato a livello espressivo, anche come cadenza e intonazione – non richiede di essere vero, perché è molto di più: è autentico Elisabetta Malantrucco, Blogfoolk
Il gurppo si muove in un ambito policromo e aperto a stimoli diversi, siano essi musicali (numerosi i riferimenti ad altre sonorità eteniche, misurato e brillante l'utilizzo dell'elettronica) o tematici, come messo in luce dai testi che spaziano dal privato al sociale al politico, il tutto illuminato e vivacizzato da un'espressività teatrale dalla quale è difficile non essere coinvolti. Un'opera poliedrica ma coerente con se stessa, forte di trame strumentali bilanciate e luminose, di parole importanti, della capacità di lasciare il segno Federico Guglielmi, AudioReview
da un lato la potente vocalità di Bianca Giovannini che non teme il confronto con Gabriella Ferri, dall’altro la lezione pasoliniana, uniti alla propensione alla gestualità sonora di un certo tipo di teatro Fabio Francione, Il cittadino di Lodi