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Elisa Ridolfi 

Curami l'anima 

contiene cd e

Targa Tenco Miglior Opera Prima

2023, € 18
Formato 14x14, pp. 28, con foto a colori e b/n e le opere in ceramica di Antonella Sabatini

 

In offerta con il 5% di sconto

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Dopo un’intensa stagione d’impegno nella promozione del fado in Italia, Elisa Ridolfi è al suo esordio come cantautrice con un carico di vita e poesia che si scioglie magnificamente in una voce di grande fascino e personalità, giunta al culmine delle sue potenzialità come timbrica, estensione e varietà di modulazioni.

Qualcosa di lieve e pesante allo stesso tempo, etereo e terrestre si leva da questi brani, in un flusso di coscienza che ininterrottamente muta tragitto per ritornare ogni volta su se stesso, senza mai assumere le cadenze tristi di un ripiegamento: qualcosa che si definisce soltanto nel linguaggio evocativo della musica ma che il duplice rimando a Virginia Woolf (Q e Il tempo passa) può aiutare a nominare. Curami l’anima, pertanto, non è un titolo a caso né, tanto meno, a sproposito: c’è davvero qualcosa che risuona come benefico, lenitivo di pene e tormenti, una sorta di unguento sonoro che la protagonista deve aver sperimentato su di sé prima di farne dono agli altri, provando sulla sua stessa pelle come la musica possa consolare l’animo degli uomini disperdendo il brusìo delle loro vane parole.

Con scritti di Jorge Fernando, Domenico Ferraro e Ezio Nannipieri, la direzione artistica di Tony Canto, un ensemble di grandi musicisti e la partecipazione straordinaria di Eugenio Finardi e Jaques Morelenbaum, un album di rilucente bellezza e di una rara forza espressiva.

 

Elisa Ridolfi


Con Curami l'anima Elisa Ridolfi è al suo esordio come cantautrice

 

 

Un album di rara grazia e eleganza (...) Un retaggio evidente nel primo album solista, dall’anima prevalentemente acustica, dal sapore sonoro e artistico intensamente mediterraneo. Il tutto nobilitato da una voce perfetta per il genere e da arrangiamenti di qualità raffinata e colta Antonio Bacciocchi, RadioCoop

Curami l’anima è un disco che trasuda struggimento e bellezza, felicità e malinconia, passione e consolazione, pervaso da un’aura di saudade e al tempo stesso contenente guizzi di dirompente vitalità Maria Macchia, L'isola che non c'era

Sa come curare l'anima, Elisa Ridolfi. Innanzi tutto utilizzando uno degli evangelici talenti che ha avuto in dono: una voce specialissima. La cui bellezza sta anche nella sua non etichettabilità, benché maturata accarezzando quel particolare musicale sentimento del mondo e del tempo che il vento della storia ha portato anche a noi dal fraterno latino Portogallo e che si chiama fado Massimo Iondini, Avvenire

Sotto la direzione artistica di Tony Canto, un gruppo di musicisti di valore e «guest» come Eugenio Finardi e Jaques Morelenbaum, ne escono dieci tracce sofisticate e sofferte, dove l’autrice mette tutta se stessa: frammenti di vita personali ma anche ricordi e voli di fantasia Stefano Crippa, Il Manifesto

Fin dalla title-track auspica e rivendica il potere curativo della musica (...) Nel disco si ascoltano chitarre brillanti e ritmi vivaci, cadenze popolari senza tempo (...) percussioni scalze, le chitarre sinuose, ricche di risonanze fascinose, di Tony Canto e Antonio Gramentieri e linee poetiche del violoncello di Gionata Costa. Altrove ci si imbatte in note di piano sottili che incantano o accarezzano, nell’organetto di Alessandro D'Alessandro o nel violoncello sobrio e insieme sontuoso di Jaques Morelenbaum (...) Al mare ci si rivolge ad es. anche in Tutte le lingue del mondo, cantata con Eugenio Finardi, scritta con Tony Canto e adattata in portoghese da Ylenia Pazienza, una canzone ammaliante tra chitarre acustiche, contrabbasso e violoncelli Ambrosia J. S. Imbornone, Mescalina

Saltellante il brano “La febbre del mondo”, col suo ritmo in staccato, dove la voce è una culla, che fa dondolare nella tristezza ma anche nella bellezza del sentimento, nel suo farsi vivido. Altro mega ospite, in “Tutte le lingue del mondo”, è Eugenio Finardi, che presta la sua voce per duettare con Elisa Ridolfi. Se già la voce di lei è emozionante, quella di Eugenio si somma, creando un forte impatto, alternati al toccante tema di violino. Forse il pezzo più intenso dell'album. Elisa Ridolfi cura l'anima sublimando il dolore, e facendolo diventare arte Gilberto Ongaro, Music Map 

... riannodando fili perduti. la voce argentina e piena di Elisa Ridolfi ha primeggiato nel fado, ora è al servizio dei suoi testi pensati e scintillanti, con l'aiuto di Tony Canto e ospiti del calibro di Jacques Morelenbaum e Eugenio Finardi Guido Festinese, Alias-Il Manifesto

Se l'arte può avere il ruolo di riattivare diverse parti dell'uomo fondamentali per restare umani, il nuovo disco di Elisa Ridolfi offre un'occasione unica per guardarsi dentro e prendersi cura di noi stessi Elisabetta Marsigli, Corriere Adriatico  

Ricamato di arpeggi di chitarre, soffici contrabbassi, violoncelli e sax, e una voce tanto leggera quanto brillante e cristallina, è un disco che ricorda il mare Maria Stocchi, Rumore

Un lavoro raffinato ed elegante, dove ogni parola ed ogni suono viene curata nei minimi dettagli. Il canto è avvolgente, intenso, vero, cullato da arrangiamenti calibrati ed incisivi. Elisa Ridolfi ha deciso di curarci l'anima e lo ha fatto nel migliore dei modi, Marco Sonaglia, Blogfoolk

Sorprendente per profondità e intensità, per la bellezza della voce e il lirismo dei testi, per gli arrangiamenti che rendono scorrevolissima una musica mai semplice da riproporre (…) Curami l’anima è un album di vita e di poesia, “sospeso tra abisso e cielo”, pieno di “musica che non fa parlare, che a pensarci fa male, ma arriva a consolare”  Raffaello Carabini, Spettakolo.it 

Cantante di fado che qui debutta a sua volta in proprio, con mano sicura e ottima chiarezza sia compositiva che interpretativa, nonché nella scelta dell'abito strumentale di contorno molto accogliente, colloquiale (come del resto la sua vocalità) Alberto Bazzurro, MusicaJazz

Il nuovo CD di Elisa Ridolfi è un passo di danza elegante e sospeso, etereo nella forma, ma calato introspettivamente nelle meraviglie quotidiane. (...) Curami l’anima è un disco complesso nella sua semplice forma, un vento leggero estivo a colmare di parole il vuoto intorno Marco Zordan, Indiepercui

Le atmosfere che Elisa riesce a creare con le sue canzoni e con la sua voce delicata e precisa, rendono questo disco un fantastico compagno di viaggio, da ascoltare rapiti. (...) Le canzoni di questo disco sono tutti piccoli capolavori di dolcissima malinconia, da lasciar entrare e fluire nei nostri sensi Michele Neri, Vinile

La vena cantautorale trova modo di esprimersi appieno nella title track, un’ode al potere taumaturgico della musica sottolineata dalle percussioni di Marco Zanotti, così come nei versi essenziali, quasi ermetici,di “Dorme un poeta” oppure nell’altrettanto sintetica e soffusa “Erika e la luna” (...) Un disco che è poesia della vita Piercarlo Poggio, Audiorewiev

Canzoni che trascendono il tempo. Impermeabili alla volatilità-algida digitale. (...) Il fado come lingua per codificare il resto: la canzone d'autore, il jazz, il rebetiko, Cathy Berberian, Giorgio Conte, gli album di Sakamoto e Jaques Morelenbaum (ospite d'onore). (...) Noi giù a naso all'insù e lei che svolazza come se il presente non ci fosse. Così eterna Vincenzo Rossini, Film TV

Preziosi camei del musicista brasiliano Jacques Morelenbaum, di Eugenio Finardi e di Antonio Gramentieri ( in una spaziale Plurifollie che apre nuovi spazi alla vocalità di Elisa) arricchiscono un disco di grande spessore culturale e di valorizzazione della capacità compositiva di Elisa, accompagnata da un manipolo di grandi musicisti; per un disco da riascoltare attentamente Andrea Trevaini, Buscadero

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