Nuova Compagnia di Canto Popolare
Napoli 1534
Targa Tenco Album in dialetto 2020
Tra moresche e villanelle
2020, € 15
Formato 14x14, con disegni e dipinti di Beppe Stasi, pp. 48
In offerta con il 5% di sconto
Con alle spalle numerosi album -nei quali hanno ripercorso le molteplici declinazioni di una musica aperta a infinite suggestioni- e innumerevoli concerti e spettacoli per piazze e teatri in ogni parte del mondo, la Nuova Compagnia di Canto Popolare ritorna ora alle origini, innestando la sua nuova proposta artistica sulla rivisitazione di un antico codice di villanelle e moresche che, di brano in brano, evocano le atmosfere della Napoli della prima metà del Cinquecento, cariche di mistero e di una sorprendente ansia di vita.
Con la produzione artistica di Renato Marengo e la sapiente architettura ritmica ed armonica di Corrado Sfogli, che firma anche lo scritto introduttivo su quanto si addensava attorno alla figura del principe Ferrante Sanseverino, il gruppo più longevo della scena musicale italiana non dimentica però la lezione di padri e maestri: evita così l’aridità di un ricalco, peraltro impossibile, e si impegna in una rielaborazione stilistica dei materiali storici grazie anche alla straordinaria bravura dei musicisti raccolti attorno alla figura carismatica di Fausta Vetere e alla vocalità di grande esperienza di Gianni Lamagna.
Il distillato di una storia ultradecennale che sorprenderà per la felice combinazione di suoni e ritmi, pensieri ed emozioni nel delicato equilibrio tra ricerca e innovazione.
Il CD
Fatte li fatte tuoie 2.56
Fra quante donne 2.56
Come campana 2.43
Moresca di Barrè 3.11
Moresca del Castello 2.15
Vulesse si putesse 3.36
Quando te veco 2.43
Donno Valentino 2.55
‘Na vota me ‘ngannaste 3.14
Va' figlia bella 3.52
Tutto lu male 3.11
La primma vota 3.25
Da oltre cinquant'anni, la Nuova Compagnia di Canto Popolare è impegnata nel recupero, salvaguardia e promozione dei repertori musicali di Napoli e della Campania, con un approccio del tutto originale alla tradizione.
Il disco è una sorta di riflessione su quel 'ricalco' che chiamiamo tradizione, sui tradimenti/illumininazioni desimoniani qui sostituiti da una maggiore fedeltà agli spartiti ma con la consapevolezza che nessun purismo è possibile (...) All'irruenza giovanile, alla lucidità senza tempo del maestro de Simone e alla scombinata creatività del suo mucchio selvaggio, la NCCP modello 2020 sostituisce la saggezza di chi confessa di aver vissuto e cantato Federico Vacalebre, Il Mattino
Un disco che rievoca il profumo di un'epoca antica, quando Napoli era capitale della cultura, all'avanguardia in tutte le espressioni d'arte Carmine Aymone, Corriere del Mezzogiorno
Come a indicare la chiusura di un cerchio magico che riassesta passato e futuro in un unico percorso che non finirà. (...) Un viaggio di un’eleganza tenace, costruttiva, mezzo secolo dopo gli esordi. Chapeau Guido Festinese, Il giornale della musica
Guidata dal polistrumentista e arrangiatore Corrado Sfogli e dalla vocalità straripante di Fausta Vetere, la NCCP a oltre cinquant'anni dall'esordio presenta un album a tema. Ed è subito capolavoro: in ogni singolo aspetto Fabio Francione, Il cittadino di Lodi
Un disco ambizioso con alla base una ricerca che dura da più di un mezzo secolo Ilaria Urbani, Repubblica-Napoli
Storie e suoni di altri tempi che continuano a vivere grazie a un lavoro rigoroso. (...) Musiche per orecchie raffinate, un lavoro di filologia musicale fuori tempo come la musica vera (...) e un bellissimo e corposo libretto Daniele Sanzone, Il fatto quotidiano
Se proprio ora insomma doveva esserci il finale dell'importante vicenda artistica di Corrado Sfogli, è bello che sia stato di livello altissimo come è quest'album (...) di cui è stato autore e tessitore, con la passione, la classe e l'entusiasmo di chi vive la musica come arte e, anche con coraggio, ha saputo e voluto farlo sino alla fine Andrea Pedrinelli, Avvenire
Un titolo bello e pesante (...) un gran disco che torna dove la storia era iniziata, quando una generazione scoprì che esisteva un "altro" mondo sonoro Guido Festinese, Il manifesto
E' un dispositivo vibrante quest'opera della NCCP, un perfetto antidoto contro la dominante e degenerante omologazione musicale, un distillato in cui vengono combinati, con gusto e ispirazione, virtuosismo canoro e musicale, tradizione e modernità. Un'esperienza sonora che è custodia della memoria e proiezione nel futuro Ciro Manzolillo, Il mattino-Salerno
Le dodici composizioni scorrono che è una meraviglia su un tappeto sonoro pregevole dove le voci di Fausta Vetere e Gianni Lamagna si incastonano come gemme brillanti, toccando punte espressive altissime (...) Ancora una volta, la ricchezza del patrimonio musicale napoletano si assapora in tutta la sua bellezza, merito dell’instancabile opera di ricerca di Corrado Sfogli Andrea Direnzo, L'isola che non c'era
Fausta Vetere inonda con la sua inconfondibile voce "di testa" le antiche pagine di un codice di villanelle e moresche. Gianni Lamagna è la sua controparte maschile di pari livello (...) alle tante e vibranti corde di Corrado Sfogli Piercarlo Poggio, Blow Up
Sorprendente, emozionante ritorno dei maestri della NCCP, nuovo e antico incanto acustico, con le architetture musicali di Corrado Sfogli, il carisma vocale di Fausta Vetere e la presenza forte di grandi compagni d’arte, personalità diverse che confluiscono nel creare quel suono inequivocabile Ciro De Rosa, Blogfoolk
Corrado Sfogli s’inventa un prologo alla Eco, in dialetto napoletano del 500 che tanto ricorda, nel colore vivido e nelle scene, "Lu cunto de li cunti" di Basile, per (...) presentare questa raccolta di brani dell’epoca assemblati con pazienza e rielaborati con gusto e passione. Ne vien fuori un album degno di nota, fascinoso e incantatore, (...) capace altresì di trasportare magicamente in un altrove di diversa verità Alberto Marchetti, Vinile
Il passato torna a bussare,con tutta la potenza della sua forza culturale. Dallo scrigno inesauribile della musica e della poesia di Napoli, la Nuova Compagnia di Canto Popolare ha attinto materiale per l'album appena uscito per Squilibri Michele Manzotti, La Nazione
Bello e avvincente, con ritmi e armonie speciali che rendono ancora più intrigante l'ascolto. Un album sublime di un gruppo che dimostra che la musica tradizionale può essere davvero senza tempo. E come sempre con l'etichetta SquiLibri, il CD è confezionato in un libro meravigliosamente bello Moors Magazine
Il tutto ricco di calore e di colore, servito dalla voce dirompente di Fausta Vetere e da quella più rilassata di Gianni Lamagna, con il supporto di tutto l'armamentario di cordofoni (mandola e mandoloncello in particolare), fiati e percussioni assolutamente tipici del contesto godibile Alberto Bazzurro, MusicaJazz
Le voci di Fausta Vetere e Gianni Lamagna sono perfettamente adatte a cantare questo repertorio e gli altri membri della NCCP dimostrano pienamente come e perché il gruppo sia durato così a lungo nel tempo: è un ensemble di rara classe e di altissima qualità musicale Dani Heyvaert, Rootstime.be
Nella consueta veste di libro-cd, iconograficamente curatissimo e invogliante, Squilibri propone una nuova produzione della NCCP che è un ritorno alle origini, nonché un implicito, trasparente omaggio al grande Pigmalione di questo indimenticato ensemble, ossia Roberto De Simone. (...) In De Simone e in questa nuova produzione della NCCP c'è il rifiuto della filologia in senso classico del termine. cioé fare riferimento e dunque attingere a piene mani dalla musica del passato, a codici antichi, manoscritti o a stampa, senza la pretesa di un qualche rigore o fedeltà ma, al contrario, impadronendosi e facendo propri questi testi e queste musiche che forse è anche un modo per rendere omaggio alla tradizione orale che non sa di filologia Giordano Montecchi, La recensione RSI-Radiotelevisione Svizzera Italiana
Un disco che rievoca e ricostruisce la Napoli di settecento anni fa, agitandosi fra sogno e ricostruzione storica, immaginazione e ricerca documentale, (...) questa ultima gemma della Nuova Compagnia di Canto Popolare, una pietra preziosa raccolta, lucidata e sfaccettata in primo luogo dal compianto Corrado Sfogli, direttore artistico del seminale Ensemble partenopeo, venuto a mancare subito dopo la pubblicazione Walter De Stradis, Radio Tour Potenza
Il coronamento di una lunga e ricca carriera che ci ha regalato attraverso parole, musica e sentimenti, valori antichi in una modernità che corre inesorabile. Siamo di fronte ad un’operazione cultural-musicale imponente (...) Più che un disco somiglia a un piccolo manuale. Non perché aderisca letteralmente all’idea di una raccolta rigorosa, complessa o tesa all’esaustività. Ma perché ha il tono di un compendio ragionato e realizzato con cura estrema. Con questo disco c’è la chiusura di un cerchio magico che riassesta passato e futuro in un unico percorso Rocco Traisci, Metropolis
Il cd sognato e concepito da Corrado Sfogli, fin nelle immaginifiche e coltissime note di copertina, è diventato anche il suo lascito musicale. (...) Dopo cinquant’anni e decine di dischi, di cambi di formazione, di abbandoni illustri e occasionali reunion, la voce della Vetere racconta ancora, con forza, la necessità della battaglia culturale che ispirò il gruppo tanti anni fa e che continua ad animarlo Marco Buttafuoco, Globalist
Un vero e proprio ritorno alle origini del gruppo, che chiude il cerchio poco prima della morte di Corrado. Dieci dei dodici brani che compongono il disco, infatti, sono dei tradizionali, magistralmente arrangiati e reinterpretati, mentre sono presenti soltanto due composizioni inedite. Corrado Sfogli si è occupato della direzione musicale e della ricerca e rielaborazione delle villanelle presenti nell’opera e, come strumentista, ha inciso buona parte degli strumenti a corde (...) I brani sono caratterizzati dalle voci stilisticamente perfette di Fausta Vetere e Gianni Lamagna, dai fiati di Marino Sorrentino, le percussioni di Carmine Bruno, il basso acustico di Pasquale Ziccardi, il violino di Michele Signore e, in diversi brani, compare come ospite anche il chitarrista della PFM, Marco Sfogli, figlio di Corrado e Fausta Luca Masperone, Chitarra acustica
Il cd-libretto pubblicato da Squilibri è la cronaca di un discorso interrrotto troppo presto, per paura di anatemi etnoantropologici, e ripreso appena in tempo da Corrado Sfogli, vera anima e mente di questa sfida, scomparso il 25 marzo scorso Federico Vacalebre, Il mattino
Siete pronti per un viaggio insolito, nello spazio, ma soprattutto nel tempo? Allora salite sul disco dell'ensemble partenopeo e proiettatevi in una dimensione storica e sonora inedita e travolgente. (...) Di immenso pregio è quindi la ricerca filologica di Sfogli, coadiuvato dalla supervisione di Fausta Vetere, che presta la sua splendida voce in villanelle suggestive (...) Ma tutto il gruppo è da elogiare: insieme sanno ricreare un'atmosfera sospesa nel tempo, e confermano la straordinaria vitalità di artisti che sanno trovare, dopo cinquant'anni, slancio e motivazioni per proseguire nel segno della musica di qualità Laura Bianchi, Mescalina
Dodici tracce ci accompagnano in questo viaggio a ritroso nella Napoli rinascimentale e misteriosa, tra cui troviamo due inediti scritti ad hoc come la "Moresca del Castello" e "La primma vota" che mostrano quanto il gruppo abbia interiorizzato un linguaggio antico; rielaborazioni di villanelle originali, invece, tutti gli altri brani che incorniciano le splendide e rappresentative voci di Fausta Vetere e Gianni Lamagna. Un lavoro elegante senza esuberanze di contemporaneità ma nel quale la tradizione e nuovi linguaggi convivono con estrema armonia. La NCCP è la riconferma che questo può accadere ed essere estremamente efficace. Quando le due realtà viaggiano insieme, si può dire di non essere rimasti intrappolati nostalgicamente nel passato Viviana Berardi, L'isola che non c'era