Nella notte ci guidano le stelle
Targa Tenco Miglior album a progetto
Canti per la Resistenza
2023, € 20
Formato 14x14, pp. 36, con 13 dipinti di Beppe Stasi
Quindici canzoni per un racconto in musica sulla Resistenza, pietra angolare su cui si fonda la nostra democrazia: una comunità, aperta e inclusiva, di liberi ed eguali nata dalla lotta di un popolo contro l'invasore e, allo stesso tempo, contro l'oppressore, in una guerra di liberazione che è stata anche una guerra civile.
Per non dimenticare. E per ricordarlo a chi non sa o fa finta di non sapere.
Grazie a
Yo Yo Mundi e Lalli, Paolo Benvegnù, Serena Altavilla e Paolo Monti, Cesare Basile, Marco Rovelli e Teho Teardo, Marlene Kuntz, Kento, Bestierare e Serhat Akbal, Ardecore, Pierpaolo Capovilla e Bologna Violenta, Marisa Anderson, Petra Magoni e Alessandro D'Alessandro, Massimo Zamboni, 'A67, Mariposa, Vinicio Capossela e Dimitris Mystakidis e a Beppe Stasi per i suoi dipinti
Con il patrocinio di
Istituto Nazionale Ferruccio Parri- Rete degli Istituti per la Storia della Resistenza e dell'Età contemporanea
Paesaggi della Memoria dell'Antifascismo, della Deportazione, della Resistenza e della Liberazione in Italia
Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
Archivi della Resistenza- Circolo Edoardo Bassignani
Gli utili saranno devoluti alla Mezzaluna Rossa Kurdistan
Il CD
NELLA NOTTE CI GUIDANO LE STELLE
Lalli e YoYoMundi, Bella ciao (Alba 1944) 3.20
Paolo Benvegnù, Cervi 3.36
Serena Altavilla e Paolo Monti, Amore ribelle (Forno 1944) 3.24
Cesare Basile, La cartullina 5.02
Marco Rovelli e Teho Teardo, Sbandati 4.33
Marlene Kuntz, Il partigiano 5.11
Kento, Bestierare e Serhat Akbal, A las barricadas 2023 4.49
Ardecore, Figli di nessuno 3.45
Pierpaolo Capovilla e Bologna Violenta, E quei briganti neri 4.08
Marisa Anderson, Fischia il vento 6.28
Petra Magoni e Alessandro D'Alessandro, Attraverso valli e monti 3.11
Massimo Zamboni, Il nemico 4.22
'A67, Napule nun te scurdà 2.54
Mariposa, Megu Felice 5.10
Vinicio Capossela e Dimitris Mystakidis, Bella ciao 2.07
Domenico Ferraro, Come una stella in mare aperto
Quando Marco Rovelli mi ha proposto di realizzare un nuovo disco “partigiano”, chiamando a raccolta esponenti a vario titolo della scena rock nazionale, ho accettato subito e senza riserve l’idea, per quanto comportasse l’esclusione di altri artisti che, molto vicini alla nostra casa editrice, da tempo coniugano arte e impegno civile. Il riferimento iniziale, e per molti versi obbligato, è stato Materiale resistente, il disco pubblicato nel 1995, in occasione del cinquantesimo della Resistenza. E a me pare molto significativo che accanto ad alcuni dei protagonisti di quell’operazione ci siano ora altri autori che allora, in alcuni casi, avevano appena dieci anni o poco più: segno di una storia che continua, di un lascito ideale che si rinnova.
Quel che più conta è che, in queste quindici canzoni si delinei uno spaccato di grande efficacia su ciò che è stata la Resistenza, pietra angolare di una nazione fondata su una lotta alla quale hanno preso parte tutte le sue componenti, dai monarchici ai cattolici, dai socialisti ai liberali, dai comunisti agli azionisti: tutti, conservatori, progressisti e rivoluzionari, impegnati in una lotta contro l’invasore e, allo stesso tempo, contro l’oppressore. Una guerra di liberazione, dunque, che è stata anche una guerra civile in una dimensione drammaticamente epica che risuona in molte canzoni ed emerge anche dai dipinti di Beppe Stasi, ricolmi di rimandi ed omaggi eloquenti, da Picasso a Franco Angeli. Un evento fondativo, dunque, per la nostra comunità che dovrebbe porsi come un’idea regolativa per le scelte e azioni di tutti, senza mai ridursi a un monumento inerte, sul quale prima o poi si posano i piccioni, e neanche diventare un’occasione per la ricerca di un “nemico” a tutti i costi, come suggerito nuovamente da alcuni canti e altri dipinti.
Accanto a canzoni che esaltano l’attitudine marziale di un popolo in lotta si pongono così altri brani che celebrano le gesta e le intenzioni di sbandati, disertori e renitenti alla leva, in un contrasto in realtà solo apparente. Uomini e donne che accorsero allora alle armi, a rischio della loro stessa vita, rispondevano, con un altissimo senso di responsabilità, a quanto reclamava l’eccezionalità del momento storico che non lasciava loro alternative: sapevano però, e l’hanno poi dimostrato, che la via maestra per una convivenza civile è tracciata dalla pace, da ricercare sempre e in ogni modo, e non certo nel cercare aiuti e sostegni per la guerra.
Nati nella stessa temperie culturale, gli uni e gli altri canti incarnano così valori universali che si ritrovano ad ogni latitudine, in ogni angolo del mondo, ovunque ci siano oppressi ed oppressori, ed acquistano pertanto una risonanza internazionale come testimoniato anche dalla diffusione planetaria del canto principe della “nostra” Resistenza. Per cortei e piazze lontane, Bella ciao risuona come un grido di libertà che, travalicando confini e frontiere, rivela l’angusto e misero sentire di chi vorrebbe rinchiuderci nel tepore asfissiante di una serra, mentre è solo lì fuori, in mare aperto, dove maggiore è l’urgenza di una solidarietà umana, che si gioca la possibilità più autentica di far rivivere lo spirito e la tensione morale della Resistenza.
Questo sembra suggerirci l’ultimo dei dipinti che compaiono in queste pagine, dipinti che, come una sorta di controtesto, disvelano e precisano quanto è affidato ai canti.
Domenico Ferraro, direttore editoriale Squilibri
Due dipinti di Beppe Stasi
Il riferimento e la forza centripeta stanno ovviamente nella Resistenza storica, stagione di forza morale di grande gittata, che viene rinverdita dal canto dei tanti protagonisti del disco, per la quasi totalità in versioni inedite (...) Il disco non si limita a ricordare ma preferisce agire con una tensione che, dal recente passato musicale, si fa presente e guarda verso il futuro Paolo Talanca, Avvenire
Un cd-book poetico, duro e diretto (…) La prima annotazione per la cornice narrativa che racchiude questi racconti che qualcuno vorrebbe far passare per polverosa nostalgia divisiva, ed è invece materia palpitante, coscienza civile, attualità profonda, in raccordo esplicito con le mille resistenze al sopruso in corso nel Pianeta: non a caso tutti gli utili della vendita andranno alla Mezzaluna Rossa Kurdistan Guido Festinese, Il Manifesto
Operazioni del genere siano – oggi più che mai – fondamentali, rimane interessante sottolineare l’estrema modernità con cui tutto il lavoro è stato curato: sono nervi costantemente a fior di pelle, quelli della Resistenza, e restituire questa benedetta fibrillazione antifascista con i timbri tesi del rock alternativo si è rivelata una scelta vincente, perfettamente calibrata nelle atmosfere e nelle dinamiche. Un breviario di preghiere laiche per tempi di burrasche nere Giuseppe Provenzano, Blogfoolk
Come di consuetudine per molte delle pubblicazioni di SquiLibri, copertina e libretto sono affidati ad immagini d’autore; gli acquarelli efficaci e dolenti di Beppe Stasi si fanno sintesi perfetta del racconto della lotta contro l’oppressore. I dipinti che ritraggono le “ombre” dei partigiani, su un fondo sempre totalmente bianco, conducono l’osservatore nella dimensione drammaticamente epica di quella che fu una guerra civile ad ampio spettro. Quindici brani inediti compongono questa antologia ... Viviana Berardi, L'isola che non c'era
Ben vengano operazioni come queste che non si limitano a rispolverare una mitologia epica e una pratica etica necessarie e fondative della nostra democrazia, ma ne promuove una rinnovata e vigorosa narrazione Alberto Marchetti, Vinile
Canzoni, vere, importanti, che rimangono nel tempo. (...) rivisitate con adesione e passione. (...) Brani di gruppi e solisti rock (e non) impegnati a offrire interpretazioni inedite le cui parole d’ordine sono: adesione, intensità e varietà Raffaello Carabini, Spettakolo.it
Un complesso atlante sonoro (...) che fa della lotta di Liberazione uno spazio di riflessione aperto anche ai fondamenti dell’umano e all’attualità delle guerre di oggi Chiara Ferrari, Patria Indipendente
Qui troviamo 15 canzoni che mostrano il poliedrico spaccato della Resistenza e incarnano i valori universali che si ritrovano ancor oggi, ove vi siano oppressi ed oppressori. (...) Il tutto confezionato con la solita cura da Squilibri Andrea Trevaini, Buscadero