Nicola Segatta
Shakespeare for dreamers
2018, II Edizione, € 16 formato 13x13, copertina cartonata, 64 pp. a colori
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Un disco nato sulle assi del palcoscenico, inseguendo le suggestioni di testi che già Shakespeare aveva pensato come canzoni, destinate ad essere eseguite dagli attori o dai musicisti di scena. Accantonata la raffinatezza formale dei sonetti o dei pentametri dei versi teatrali, il poeta inglese aveva pertanto adottato una scrittura più semplice e immediata che rende la lingua della sue canzoni classica, nei precipizi della sua profondità, ma allo stesso tempo magnificamente pop perché fatta di monosillabi, ritmo e ripetizione.
Sospeso tra mondi e ambiti diversi è, allo stesso modo, la riscrittura di Nicola Segatta, con orchestrazioni tra il classico e il cinematografico e un ampio retroterra d’ispirazioni, da Monteverdi ai Beatles passando per Shostakovich, l’Armenia e De André: un linguaggio musicale che, come già l’inglese di Shakespeare, ruba da altri la grammatica, i vocaboli, lo humour, i suoni, la cadenza, per diventare qualcosa di completamente nuovo.
Un affascinante viaggio sonoro affidato alla voce di Adele Pardi e agli strumenti de La Piccola Orchestra Lumière -caleidoscopico ensemble nato per accompagnare spettacoli e film muti, oggi orchestra residente della Filarmonica di Trento- e alla solidarietà di ospiti d'eccezione quali gli archi del Trio Broz e una coppia di violoncellisti di fama mondiale, Monika Leskovar e Giovanni Sollima, mentore dell’intera opera.
Ad accompagnare la successione dei testi -in inglese, italiano, tedesco e francese- le splendide opere del pittore armeno Ashot Yan, il cui stile rinascimentale e onirico ha influenzato non poco l’ispirazione di Segatta, inducendolo a costruire melodie dall’aspetto antico per meglio seguire la sintassi dei sogni dove ogni situazione familiare ha una metamorfosi ancestrale verso l’incognito.
Leggi Nicola Segatta: un artista rinascimentale di Giovanni Sollima
Conosco Nicola Segatta da qualche anno. Nicola è un artista speciale che non esito a definire genio, uno di quei personaggi che riportano alla mente e all'immaginazione certe personalità del Rinascimento italiano; contemporaneamente musici, letterati, liutai, cantori, compositori, filosofi, scienziati.
Nicola ha una poliedricità rara per la nostra epoca in cui tutto, o quasi, è regolato dalle “specializzazioni”, da un sistema che – spesso – concepisce, capisce e quindi supporta, una forma di creatività “monodirezionale”. Nicola è un compositore che racchiude nello stesso atto del comporre tante altre capacità: eccellente violoncellista, liutaio (suona su un suo violoncello, per me estensione della sua voce e – in buona parte – custode ligneo della sua musica), suona il pianoforte, canta, elabora testi, ha il senso del visivo e del visionario, parla 6 lingue. La sua curiosità, unita a un bel carattere e a tanto intuito, gli spalanca una finestra su diversi campi e lo porta alla conoscenza e quindi alla pratica del comporre a 360 gradi; idee forti, forme musicali anche di grandi proporzioni, ricerca, radici, progetti visivi, curiosità, onestà, senso dell’orchestrazione, del colore, della vocalità.
Conosco diversi suoi progetti e ho avuto il piacere di eseguire più volte e registrare con lui alcuni brani, tra cui in questo disco Come unto these yellow sands, Tango per il Teatro Valle, Passemeze, e anche in quel caso è emersa quell’abilità “rinascimentale” di cui parlavo prima, istinto e conoscenza in perfetto equilibrio. E anche una sanissima abilità artigianale nell’organizzare in tempo reale e fino all’ultimo la materia musicale seguendo una forte linea drammaturgica che trovo (assieme a qualcosa di suggestivo e anche surreale, tra il senso del tragico e l’ironia) uno dei suoi punti di forza.
Rinascimento a parte, Nicola è, naturalmente, un artista moderno, nel senso che il peso dell'accademia non grava minimamente sul suo pensiero libero!
Il CD
1. Blow blow thou winter wind (As you like it) 4’14’’
2. Passemeze for two cellos 2’03”
3. To be or not to be (Hamlet) 2’36”
4. Fairies’ song (A Midsummer’s Night Dream) 2’47”
5. Come unto these yellow sands (The Tempest) 3’00”
6. Ariel’s Song (The Tempest) 4’48”
7. Tango per il Teatro Valle 3’46”
8. Bacchus’ Song (Antony & Cleopatra) 2’19”
9. Basse dance for Richard III 1’49”
10. If we shadows have offended (A Midsummer’s Night Dream) 3’17”
11. Cirkus! (bonus track) 7’58’’
Adele Pardi – voce femminile/female singer
La Piccola Orchestra Lumière:
Laura Zigaina – flauto e ottavino/flute and piccolo
Francesco Lovecchio – oboe e corno inglese/oboe and English horn
John Diamanti-Fox – clarinetto/clarinet
Michele Fattori – fagotto/bassoon
Luca Bonardi – tromba, trombino e flicorno/trumpet, piccolo trumpet and flugelhorn
Nicola Ravelli – corno/French horn
Stefano Rossi – corno/French horn
Alessio Cristin – trombone
Giovanni Parrinello – tuba
Francesco Maria Moncher – pianoforte, clavicembalo, celesta/piano, harpsichord, celesta
Mirko Pedrotti – percussioni/percussion
Olmo Chittò – percussioni/percussion
Giovanni Trivella – banjo & bouzouki
Francesco Iorio – violino/violin
Nicola Segatta – violoncello*, voce maschile e continuo/cello, male singer and continuo
Nicola Ziliani – contrabbasso/doublebass
Andrea Aste – direttore/conductor
Trio Broz:
Barbara Broz – violino/violin
Giada Broz – viola
Klaus Broz – violoncello/cello
Michelangelo Felicetti – mantice di fisarmonica/accordion bellows
Stefano Laudadio, Hrachya Galstian – voci recitanti/actors
Special guests:
Giovanni Sollima, Monika Leskovar – violoncelli/cellos
Il promo con le opere di Ashot Yan
Violoncellista, liutaio e compositore, Nicola Segatta esegue il proprio repertorio con La Piccola Orchestra Lumière e collabora, come improvvisatore e musicista, con il regista Marco Alotto. Tra le sue opere, la composizione ed esecuzione di colonne sonore per film muti, l’ album cantautoriale Canto di Scaramanzia, le musiche per la fiaba giapponese Il violoncellista Gosch di Kenji Myasawa e l’opera sacra Ikone per orchestra, coro, soprano barocca, cantante curdo e attori
Il riferimento più affine che venga in mente per dare una collocazione al progetto è The Juliet Letters di Elvis Costello & Brodsky Quartet, frutto di un'analoga libertà di lettura e capacità di sintesi. Ne scaturisce, nella consueta curatissima edizione Squilibri, un disco di una bellezza che rapisce Alessandro Hellmann, Rockerilla
Ultimately, it took another three years before a record label was willing to release his music. Not so strange, because this wonderful album is a classic one with too many pop influences and a pop album with too many classic influences and therefore not style bound. But that’s exactly what makes this music so special! (…)‘Shakespeare for Dreamers’ could easily become thé album of the year 2017! Music Frames
Non è comune che un disco nasca sulle assi del palcoscenico. E’ accaduto con questo straordinario cd-book basato sui testi che il grande bardo aveva pensato in forma di canzoni. Fedele a questa ispirazione è il lavoro di Nicola Segatta che mette in connessione mondi lontani con orchestrazioni di tipo classico e qualche pennellata di tono cinematografico Laura Morelli, Left
Un disco? Molto di più. Un libretto? Molto di più. Shakespeare for dreamers è un viaggio. Una metafora, dall’essenza visionaria. Un’occasione per entrare in un sogno. Una raffinata produzione Squi(libri) Virginia Cortese, Controsenso Basilicata
Un piccolo incanto tra Monteverdi, i Beatles, suggestioni etniche e barocche e certi panneggi quasi prog cari a Bacalov Guido Festinese, Alias-Il Manifesto
Esperimento d'interesse, espresso secondo un procedimento né frivolo né accademico, suscettibile di ulteriori e future applicazioni Piercarlo Poggio, Blow Up
Stupenda, e perfetta nell'economia del disco "Tango per il Teatro Valle" un incrocio di tre violoncelli magici per una melodia che sa di avanguardia anni '60/'70. (...) E che dire di "Bacchus Song"? Ancora il violoncello protagonista, molto ritmato, da ballarci : banjo, clarinetto, oboe, fanno cose grandi, tra scampanellii, la voce recitante del Segatta a omaggiare Antonio e Cleopatra. Decisamente originale, ben fatto, da ricordare e promuovere a dovere. E ascoltare, ascoltare, ascoltare Il blog dell'Alligatore
Nicola Segatta, musicando un'antologia di testi, riesce a far affluire nel grande fiume del commediante inglese suggestioni classiche e pop, il musical e il cantautorato italiano: il tutto in un mix geniale Fabio Francione, Il cittadino di Lodi
Un lavoro pregevolissimo sospeso tra antico e moderno, ricco di suggestioni poetiche, un piccolo capolavoro da ascoltare con attenzione Salvatore Esposito, Blogfoolk
Nicola è un artista speciale che non esito a definire genio, uno di quei personaggi che riportano alla mente e all'immaginazione certe personalità del rinascimento italiano; contemporaneamente musici, letterati, liutai, cantori, compositori, filosofi, scienziati Giovanni Sollima