Stefano La Via e Claudio Cosi, a cura di,
Sergio Bardotti
2022, € 20
Formato 15x21, pp. 182
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Il volume e il CD sono l’esito del Convegno dedicato al grande autore, traduttore e produttore di canzoni Sergio Bardotti (1939-2007), a dieci anni dalla sua scomparsa, dal Conservatorio Bonporti di Trento in collaborazione col Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell'Università di Pavia, sede di Cremona.
Più che di un convegno in senso tradizionale, si è trattato in realtà di una festa concertante con un respiro interdisciplinare e multimediale, connaturato a una personalità artistica trasversale e poliedrica, capace di travalicare confini e steccati, abbattendo ogni residua distinzione tra 'colto' e 'popolare'. In una fluida alternanza di contributi scientifici, performance poetico-musicali e testimonianze di parenti, amici e collaboratori, diverse voci, da Chico Buarque a Ornella Vanoni, da Vittorio De Scalzi a Dario Baldan Bembo, hanno così contribuito a delineare il profilo di un protagonista della cultura italiana della seconda metà del Novecento, soprattutto in relazione alla sua attività di poeta per musica, traduttore e produttore.
Con saggi di Claudio Cosi, Enrico de Angelis, Serena Facci e Stefano La Via e, nel cd allegato al volume, le voci e i suoni di Maria Pia De Vito, Monica Demuru, Nicolás Farruggia, Stefano La Via, Natalio Mangalavite, Chiara Morucci, Têtes de Bois
Il CD
1. Piazza Grande
(musica: Lucio Dalla e Rosalino Cellamare (Ron); parole: Gianfranco Baldazzi e Sergio Bardotti)
Andrea Satta (voce), Angelo Pelini (pianoforte) e Luca De Carlo (tromba), dei Têtes de Bois
2. La casa in riva al mare
(musica: Lucio Dalla; parole: Gianfranco Baldazzi e Sergio Bardotti)
Nicolás Farruggia (chitarra, voce), Stefano La Via (chitarra), Chiara Morucci (voce)
3. Canzone per te
(musica: Sergio Endrigo e Luis Bacalov; parole: Sergio Bardotti)
Andrea Satta (voce), Angelo Pelini (pianoforte), Luca De Carlo (tromba), dei Têtes de Bois..
4. Rotativa
(Chico Buarque; versione italiana di Sergio Bardotti)
Monica Demuru (voce), Natalio Mangalavite (pianoforte)
5. Tatuaggio
(Chico Buarque - Ruy Guerra; versione italiana di Sergio Bardotti)
Chiara Morucci (voce), Stefano La Via (chitarra).
6. Valsinha
(Vinicius de Moraes - Chico Buarque; versione italiana di Sergio Bardotti, e versione napoletana di Maria Pia De Vito)
Maria Pia De Vito (voce), Stefano La Via (chitarra)
7. O que tinha de ser / Perché
(Tom Jobim – Vinicius de Moraes, e versione italiana di Sergio Bardotti)
Nicolás Farruggia (voce e chitarra), Chiara Morucci (voce)
8. Senza paura (Toquinho – Vinicius de Moraes; versione italiana di Sergio Bardotti)
Monica Demuru (voce), Natalio Mangalavite (pianoforte)
9. È un altro addio (Toquinho – Vinicius de Moraes; versione italiana di Sergio Bardotti)
Nicolás Farruggia e Maria Pia De Vito (voci), Stefano La Via (chitarra)
Stefano La Via, formatosi presso le università di Roma "La Sapienza" e Princeton, insegna Storia della poesia per musica e Storia della canzone d’autore presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali di Cremona (Università di Pavia). Ha svolto ricerche e pubblicato numerosi saggi sul rapporto fra poesia e musica in varie epoche storiche, dal medioevo a oggi.
Claudio Cosi ha compiuto gli studi musicologici presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali di Cremona (Università di Pavia), ottenendo il titolo di Dottore di Ricerca nel 2014. Attualmente è Docente a contratto di Storia della Canzone presso il DAMS - Università di Bologna, è membro del comitato scientifico del Centro Studi Fabrizio De André di Siena.
Inesauribile studioso della forma canzone, raffinato autore di testi e appassionato di musica brasiliana che, attraverso di lui, ha visto tradotte in Italia centinaia di opere e brani. La figura di Sergio Bardotti si staglia prepotente nel libro Stefano Crippa, Il manifesto
Se c'è un autore che si sia mosso nella musica italiana e internazionale senza badare troppo ai generi e alle etichette, con l'unico riferimento nella qualità e nella verità nella scrittura, sia musicale che letteraria, questo è stato Sergio Bardotti (...) Nei saggi, particolarmente acuto quello di Stefano La Via, che mette a fuoco l'attività di traduttore di Bardotti, talmente personale da farne più un "transcreatore", capace di aggiungere altra poesia alla poesia del testo originario Carlo Moretti, La Repubblica
Viene ribadita l'unicità di Sergio Bardotti, un fuoriclasse della creatività che ha fatto entrare nella storia della canzone italiana una ricchissima collana di brani che non si smette di riascoltare Mimmo Mastrangelo, Avvenire
Hanno ripreso tutta l'aggrovigliata e mercuriale materia di vita davvero "trasversale" (...) hanno tirato le sfaccettate somme di un convegno (...) Ne è scaturito un bel libro e un cd accluso che rende ragione dell'unica misura significativa per l'intellettuale: con musica degna della persona Guido Festinese, Alias-Il manifesto
In una varietà di approcci, dal semplice ricordo al saggio accademico, prospettive assai diverse utili tuttavia a comporre un'approfondita disamina dell'estro inesauribile e dei metodi di lavoro di una figura centrale nell'evoluzione della canzone italiana di qualità Piercarlo Poggio, Blow Up
Una testimonianza approfondita e corale dell'opera che ci ha lasciato Sergio Bardotti, in tre capitoli che ne analizzano le diverse anime, accomunate da una cifra indelebile al servizio della canzone colta come del pop Barbara Santi, Rumore
È stato un grande, anzi un grandissimo della canzone italiana e della canzone d'autore: Sergio Bardotti del quale è uscito un libro illuminante edito dalla Squilibri. Tutti sono passati attraverso la sua "parola", da Lucio Dalla a Sergio Endrigo a Mina e tutti hanno saputo interpretarla nel modo migliore, offrendone poesia e ideologia. Grazie a lui sono stati tradotti in Italia i magnifici Vinicius de Moraes, Chico Buarque aprendo gli orizzonti a Tom Jobim, a Toquinho. Trasversale, poliedrico, colto e popolare, Bardotti è stato personaggio di peso della musica del Novecento Anna Menichetti, RSI-Radio Svizzera Italiana
Un ricchissimo volume (...) racconta tutto questo, disegnando una delle storie imprescindibili della cultura italiana della seconda metà del Novecento, nello specifico musicale e poetica, scandagliando in ogni dettaglio la personalità di un uomo gentile, curioso, simpatico, geniale Laura Rizzo, L'isola che non c'era