Vincenzo Lombardi
In (re) viva voce
Strategie e processi di valorizzazione delle tradizioni musicali
2017, € 20
Formato 21x29,7, con 14 composizioni per coro, pp. 240
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Uno sguardo sui processi di redifinizione dell’idea di “tradizione musicale” in corso nel panorama musicale contemporaneo e una riflessione sui fenomeni di ridefinizione e reinvenzione delle idee di identità musicale, soprattutto all’interno delle pratiche e del repertorio della “musica tradizionale” e sui processi di patrimonializzazione in atto, con una ricostruzione delle varie fasi della ricerca etnomusicologia in Molise e una ricognizione sugli archivi sonori istituzionali e privati di maggiore pregio.
Esito di un progetto finalizzato alla valorizzazione del patrimonio musicale molisano, il volume presenta anche 19 composizioni per coro, realizzate da 14 musicisti (Guido Messore, Giuseppe Mignemi, Mauro Zuccante, Sandro Filippi, Domenico De Simone, Pierpaolo Scatollin, Tiziano Albanese, Marinella Minelli, Lelio Di Tullio, Antonio Iafigliola, Antonio Di Iorio, Manuel Rigamonti, Piero Niro e Giuseppe Mignemi) di varie fasce d’età e di diversa formazione, a partire dalle trascrizioni musicali di brani cantati, notate da etnomusicologi e musicisti nel corso degli anni, dal 1950 ad oggi.
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Introduzione
La Direzione Generale Spettacolo del MIBACT ha promosso il progetto Salvaguardia del Patrimonio Musicale Tradizionale (D.M. 26 febbraio 2016) con l’obiettivo di incentivare l’interesse dei giovani e della collettività per la produzione musicale non professionistica a mezzo di eventi di qualità, coinvolgendo cori e complessi bandistici rappresentativi del patrimonio musicale tradizionale nazionale (Fondi extra FUS).
A tal fine, per il 2016, ha indetto una selezione pubblica alla quale hanno partecipato le associazioni musicali molisane Quod Libet e Samnium Concentus proponendo il progetto In (re)viva voce, finalizzato alla salvaguardia e valorizzazione delle musiche tradizionali delle comunità romanze e di quelle alloglotte molisane.
Principali obiettivi realizzati da In (re)viva voce sono stati
- la rassegna corale Musiche tradizionali contemporanee;
- la pubblicazione del volume Musiche tradizionali, tradizioni musicali strategie e progetti di patrimonializzazione.
La pubblicazione offre uno sguardo sui processi di ridefinizione dell’idea di “tradizione musicale” in corso nel panorama musicale contemporaneo; una riflessione sui fenomeni di ridefinizione e reinvenzione delle idee di identità musicale, soprattutto all'interno delle pratiche e del repertorio delle "musiche tradizionali", e sui processi di patrimonializzazione in atto.
Inoltre, è arricchito da una sezione che raccoglie le composizioni per coro realizzate da 14 musicisti a partire dalle trascrizioni musicali che etnomusicologi e musicisti hanno fatto nel corso, degli anni dal 1950 ad oggi, di brani tradizionali molisani di Fossalto, Montagano, Bagnoli del Trigno, Longano, Larino, Macchiagodena, Mirabello sannitico, Portocannone, Ururi, San Felice. Nove compositori molisani (Guido Messore, Piero Niro, Antonio Iafigliola, Domenico De Simone, Lelio Di Tullio, Antonio Di Iorio, Nicola Graziano, Marinella Minelli e Tiziano Albanese) e cinque di altre regioni italiane (Pier Paolo Scattolin, Sandro Filippi, Mauro Zuccante, Giuseppe Mignemi e Manuel Rigamonti), di varie fasce d’età e di diversa formazione culturale hanno così composto 19 brani per coro, raccolti e pubblicati in questo volume.
I brani sono stati affidati allo studio e all’esecuzione di cori provenienti da vari territori italiani che hanno accettato di cimentarsi con i testi e le melodie “tradizionali/contemporanee” del Molise, rivitalizzandole e proponendole ad un nuovo ascolto. È dalle performance di tali gruppi corali (Stella Maris di Vasto, diretto da Paola Stivaletta; Laeti cantores di Salerno, diretto da Roberto Maggio; Euridice, diretto da Pier Paolo Scattolin, e LatinoBalcanica Ensemble di Bologna; Quod Libet, diretto da Vincenzo Lombardi, e Samnium Concentus diretto da Guido Messore, di Campobasso; Enarmonie e Note Blu di Roma, entrambi diretti da Marina Mungai) che ha preso vita la rassegna proposta il 17 e 18 dicembre 2016.
Con la realizzazione della prima edizione di In (re)viva voce ha preso il via un percorso di concreta “messa in valore” di un patrimonio immateriale tanto ricco, quanto sconosciuto ad un pubblico ampio. Le due associazioni corali promotrici, Quod Libet e Samnium Concentus, contano, nelle prossime edizioni, di poter continuare l’opera di valorizzazione rivolgendosi anche a repertori cantati tradizionali fin ora non ancora valorizzati e allargando sempre di più il coinvolgimento di giovani e bambini.
Etnomusicologo, musicista e bibliotecario, Vincenzo Lombardi si occupa di catalogazione e ricognizione musicologica concernente le fonti musicali, di pratiche musicali di gruppo (bande e complessi mandolinistici), dello studio del patrimonio etnomusicale e delle forme della sociabilità musicale. Per Squilibri ha curato Com’a fiore de miéntra. Omaggio in musica a Eugenio Cirese e, con Maurizio Agamennone, Musiche tradizionali del Molise. Le registrazioni di Diego Carpitella e Alberto Mario Cirese (1954).
Il progetto si configura non soltanto come riflessione sulla documentazione sonora storica, ma diviene anche azione di tutela e di valorizzazione di espressioni musicali tradizionali non più praticate, come il prefisso “re”, posto accanto all’espressione “in viva voce”, suggerisce. (...) Ne emerge una riflessione rilevante sulla categoria di tradizione musicale, sui fenomeni di reinvenzione dell’identità musicale e sui correnti processi di patrimonializzazione Ciro De Rosa, Blogfoolk
A rendere interessante, ben oltre l'ambito locale, è il capitolo introduttivo dove Lombardi si sofferma ad analizzare e approfondire il concetto di "tradizioni musicali" e, soprattutto, di come lo si possa valorizzare e rendere fonte di creatività sonora. (...) La necessità di non chiudere al museo, fissate con spillo, espressioni musicali degne di ben altra sorte Piercarlo Poggio, Blow Up
Il sottotitolo del libro, “Strategie e processi di valorizzazione delle tradizioni musicali”, dichiara esplicitamente le finalità di una ricerca che valorizza la tradizione partendo dallo studio della documentazione sonora storica e approdando alla realizzazione di composizioni per coro che, in forme molto diverse, trascrivono e trasformano i canti tradizionali collocandoli nella dimensione della scrittura contemporanea Piero Niro, Il Bene Comune