Alessandro Portelli
We shall not be moved
In promozione a 23 euro invece di 39
Voci e musiche dagli Stati Uniti (1968-2019)
2019, € 39
Formato 13.5x19, 29 foto a colori, pp. 340, con 4 CD in cofanetto
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Cinquanta anni di musica americana raccolta sul campo, da New York alla California, dal Kentucky all’Oklahoma, cominciando con le voci dei manifestanti contro Nixon nel 1969 e finendo con quelle dei ragazzi che scendono in piazza contro l’uso indiscriminato delle armi e le stragi nelle scuole, passando per i minatori in sciopero in Virginia e gli studenti nativi americani che rivendicano terra e scuola in Colorado. Voci famose come Barbara Dane e voci memorabili e sconosciute come Becky Ruth Brae, generi musicali diversi, dalla ballata narrativa al blues, dal bluegrass alle molteplici forme del gospel. All’insegna di una resistenza tenace e pronta a rinnovarsi in forme sempre diverse: We Shall Not Be Moved, non ci sposteremo, non cederemo, come un albero piantato sulla riva del fiume.
Tutto in quattro CD accompagnati da un libro che racconta in presa diretta le storie della ricerca -gli incontri e i contesti- e le storie delle canzoni e di chi le canta, esplorando retroterra e ramificazioni. Con un reportage fotografico di Giovanni e Vilma Grilli, appassionati viaggiatori per le strade e i suoni di un’America vicina alle “radici d’erba” della vita di tutti i giorni, animata da una creatività irreprimibile che si manifesta nelle piccole cose come nei capolavori.
I quattro CD:
We Shall Not Be Moved: canzoni sindacali e politiche dagli anni ’30 ad oggi
Lonesome Dove: canzoni, blues e ballate
Amazing Grace: gospel bianco e nero
L’America della contestazione: riedizione rivista e aumentata di uno storico disco sui movimenti degli anni ‘60
leggi la Premessa
Questi quattro CD rappresentano quasi cinquanta anni di registrazioni americane, da gennaio 1969 ad aprile 2018. Sono registrazioni di qualità variabile perché provengono da contesti diversi (in strada, in casa, in chiesa, nelle manifestazioni, nei concerti…) e ne recano il segno, compresi i disturbi e le incertezze (il vento nel microfono a Washington Square, Barbara Dane che dimentica qualche parola o sbatte la chitarra sul tavolo durante una cantata casalinga …). E sono state realizzate con gli strumenti disponibili di volta in volta, a seconda delle situazioni e delle tecnologie, dal gelosino domestico, rimediato in casa di Ernie Marrs, agli apparati professionali della sessione con Barbara Dane e Mable Hillary a New York, e tutto quello che c’è stato di mezzo. Perciò la qualità è variabile, anche se Matteo Portelli in studio ha fatto più del possibile per migliorare ed equalizzare.
Il testo che accompagna i CD è un racconto che ripercorre soprattutto il rapporto più con le persone che con i suoni, ed esplora retroterra e ramificazioni. Molly McSweeney ha fatto un incredibile lavoro di trascrizione dei testi, qualche volta ingarbugliati e biascicati al limite dell’incomprensibilità. Le traduzioni sono funzionali alla comprensione del testo, non parola per parola (specie quando le parole si ripetono, come avviene soprattutto nei brani gospel o di derivazione gospel).
Le registrazioni sono inedite, salvo i brani 1-19 del CD 4, che provengono dal disco L’America della Contestazione, il primo che ho fatto, insieme con Ferdinando Pellegrini, per i Dischi del Sole (CD 179/81/cl, 1969), da molto tempo fuori stampa. L’ho integrato con altre registrazioni fatte allora, e con i due brani più recenti, registrati negli stessi luoghi ma più di una generazione dopo, a dimostrazione del fatto che la cultura popolare, la canzone politica e la coscienza civile sono ancora vive.
Infine, le fotografie. Le immagini della manifestazione dei ragazzi a New York nel 2018 le ho fatte io col telefonino. Tutte le altre sono un meraviglioso regalo di due meravigliosi compagni, Giovanni e Vilma Grilli, inseparabili sempre, e inseparabili persino adesso che Giovanni non c’è più: appassionati viaggiatori per le strade e i suoni di un’America vicina alle “radici d’erba” della vita di tutti i giorni e della marginalità sociale, sempre animata da una creatività irreprimibile che si manifesta nelle piccole cose, nei dettagli, come nei capolavori. La loro America è uno spazio di strade, insegne, finestre, murali, edifici, e soprattutto persone, dove lo straordinario sta nel quotidiano e dove individui ordinari e comuni, con le mani su uno strumento, ci fanno intuire quanta meraviglia può esserci in un essere umano. Si tratta solo di essere, come loro, straordinarie persone normali, o almeno di avere come loro occhi per vederlo e cuore per riconoscerlo. Sono orgoglioso e grato che la loro America accompagni la mia.
i 4 CD
Editing e mastering: Matteo Portelli
CD 1 We Shall Not Be Moved 68.22
1 Worried Man 2.57
2 Coal Mines 3.56
3 Buffalo Creek 3.22
4 Nothing You Can Do 1.35
5 Solidarity Day 0.34
6 You Built the Walls of Your Prisons too High 6.02
7 We Are the Carpenters 0.46
8 When a Fellow is Out of a Job 2.35
9 Roll the Union on 1.13
10 What a Friend we Have in Congress 3.43
11 Banks of Marble 3.09
12 In Old Moscow 1.24
13 Liberate the Sisters Now 1.00
14 We Can’t Take It No More 0.32
15 Mama, I Remember 5.06
16 Waltz Her around the Floor, Marie 4.31
17 Décimas a Dona Isabel Rosado 2.22
18 Just Like Jordan 3.51
19 The Poor Indian 1.15
20 Forty-Niner Song 3.54
21 We Shall Not Be Moved 1.08
22 We Shall Not Be Moved 3.11
23 Intervista 1.20
24 Turn You Around 2.37
25 My Peace 6.18
CD 2 Lonesome Dove. Blues, old time, work songs 72.55
1 Ragtime Annie 2.36
2 I Got a Letter This Morning 4.04
3 Lonesome Dove 2.39
4 Wild Women Don’t Have
The Blues 3.05
5 He Can Fly 4.08
6 Waterboy 2.38
7 John Henry 0.50
8 Take This Hammer 4.15
9 Wreck of Number 9 2.34
10 Don’t You Wish, Little Girl 7.52
11 Gold Watch and Chain 2.02
12 You Can’t Judge a Book by its Cover 4.42
13 Taking Mary Home 3.30
14 Barbara Allen 5.28
15 Will It Go Round in Circles 3.33
16 Harvard Square Medley 6.16
17 Columbus Park Senior Orchestra 1.18
18. El Humahuaqueño 2.30
19 Eagle Dance– Oklahoma Fancy Dancers 3.02
20 The Yellow Rose of Texas 3.11
21 All I Want To Do Is Sing Your Name 2.44
CD 3 Amazing Grace. Gospel bianco e nero 78.44
1 Panting for Heaven 2.20
2 A Little Wheel Turning in My Heart 4.49
3 Healing – Lord Have Mercy 6.20
4 In His Arms, I’m Not Afraid 2.39
5 This Little Light of Mine 1.03
6 This Little Light of Mine 3.48
7 Medley 3.31
8 Fire in My Bones 4.40
9 Turkle Dove 3.17
10 Schenectady 2.34
11 Consider the Lilies 2.25
12 Cranks Creek Medley 4.39
13 Sweet By and By 2.09
14 I’ve Got the Devil under My Feet – Preaching – Listen to Me Satan 9.17
15 Gonna Be Alright 8.35
16 Will the Circle Be Unbroken 3.36
17 Amazing Grace 3.02
18 Amazing Grace 1.49
19 I Shall Not Be Moved 8.11
CD 4 L’America della contestazione. Un viaggio nel 1969 e un ritorno 75.03
1 Suoni e voci della contro parata inaugurale per il presidente Nixon 3.00
2 Hell, No! 2.44
3 Farewell, Mister Charlie 4.23
4 Suoni e voci della contro parata inaugurale 0.32
5 Hold the Fort 1.48
6 The Preacher and the Slave (Pie in the Sky) 3.49
7 Soup Song 2.22
8 Suoni e voci della contro parata inaugurale 1.52
9 I Hate the Capitalist System 4.37
10 Suoni e voci del corteo inaugurale per il presidente Nixon 0.41
11 We Shall Not Be Moved 3.44
12 Discussione di bambini sul Black Power 2.51
13 Bourgeois School 2.43
14 Suoni e voci della contro-parata inaugurale 0.24
15 He Was More Than a Friend of Mine 3.40
16 The Ballad of Richard Campos 4.52
17 Suoni voci della contro-parata inaugurale 1.04
18 That Ain’t Good 3.39
19 Suoni e voci della contro-parata inaugurale 1.04
20 Riflemen of Bennington 1.25
21 I’m Going Down that Old Dusty Road 2.47
22 The Rebel Girl 3.06
23 Love Sweet Love 2.39
24 Miners’ Lifeguard 3.57
25 The Commonwealth of Toil 3.18
26 Manifestazione studentesca contro la violenza delle armi– “Shine” 4.17
27 Quite Early Morning 3.43
Fotogallery
Presidente del Circolo Gianni Bosio, Alessandro Portelli è tra i massimi esponenti della storia orale. Per Squilibri ha pubblicato Mira la rondondella. Musica, storia e storie dai Castelli Romani, e, assieme a V. Paparelli, La Valnerina ternana. Un'esperienza di ricerca-intervento e, con A. Parisella, Ribelle e mai domata. Canti e racconti di antifascismo e resistenza
Basterebbero le sedici tracce di Barbara Dane, in assoluto una delle più importanti rappresentanti della musica folk e di protesta americana, contenute nei quattro cd allegati al testo a giustificare, per chiunque si interessi di musica e cultura popolare e antagonista statunitense, l’acquisto dell’opera in questione. Ma l’autentico scrigno del tesoro, realizzato da Alessandro Portelli per Squilibri, contiene molto di più Sandro Moiso, Carmillaonline
Un testo di ricerca sul campo, che vede ancora Portelli in giro per l’America, dalla Virginia all’Illinois, con microfono e registratore, a documentare quello che è ancora vivo e militante nella canzone popolare americana. E questa volta è la musica il motore di tutto: le voci e i suoni che riempiono i quattro cd allegati, e che il testo di Sandro accompagna con l’attenzione militante di sempre, con in più un’emozione nuova, quasi a ringraziare persone e storie nel cuore da una vita Giandomenico Curi, Il Venerdì-La Repubblica
un lavoro corposo – supera le 300 pagine –, epitome dei quattro cd che ne accompagnano l’uscita. Slogan da corteo, esibizioni unplugged, canzoni sindacali, blues, gospel, protest-song dell’America che andava e che va per piazze & sogni a manifestare le sue idee. Ieri il Vietnam, oggi l’uso indiscriminato delle armi e le stragi nelle scuole. L’America che insiste. Che (r)esiste. E che protesta. (…) Le parole di Portelli illuminano i suoni ed entrambi (parole e suoni) emozionano, in quanto testimonianza vitale, prima ancora che storica, di credo che sfidano questi tempi di afasia e acquiescenza collettiva Mario Bonanno, Solo Libri
Un’ampia prospettiva dal basso su mezzo secolo di musica e socio-politica americana attraverso registrazioni sul campo di canti di lotta e lavoro, di miseria e speranza. A tempo di gospel e blues, bluegrass e folk narrativo, si compongono in un grande affresco popolare i frammenti di una storia orale collettiva intercettata senza mediazioni nell’atto preciso del suo svolgersi (...) un’opera unica e irrinunciabile Alessandro Hellmann, Rockerilla
Alessandro Portelli - che tutti conosciamo come uno dei più attenti studiosi della cultura e della società Usa - intesse un patchwork attraverso canzoni e registrazioni dal vivo e ci racconta in maniera entusiasmante e rigorosa quel filo rosso che lega oltre un secolo di lotte e controcultura statunitense che nemmeno la repressione prima e il maccartismo poi sono riusciti a eliminare Marc Tibaldi, Il Manifesto
Le culture musicali sono sempre state una chiave di lettura importante per entrare nel profondo della storia di un paese. E' questa l'operazione che Alessandro Portelli compie con We shall be moved, libro e 4 cd che documentano 50 anni di raccolta di voci e musiche degli Stati Uniti. E ci raccontano il Paese reale, visto dal basso. Un viaggio attraverso il tempo Fausto Pellegrini, Rai News
L’America delle persone che, con le mani su uno strumento, ci fanno sentire quanta meraviglia può esserci in un essere umano Rai Radio1, In viva voce
Portelli scava nei suoi archivi e riporta alla luce pepite di inestimabile valore, contestualizzando ogni brano sulla pagina per meglio farci comprendere il perché e il percome di quei canti e delle vite ad essi sottesi. Un immane lavoro privo di enfasi, puntuale e scrupoloso, che in buona misura esaurisce l'esperienza statunitense di Portelli Piercarlo Poggio, Blow Up
Alessandro Portelli, intenditore straordinario della musica popolare statunitense, raccolse le prime canzoni all'insediamento di Richard Nixon (...) Sono registrazioni stimolanti e commoventi (...) Mai come oggi, nell'epoca di Trump, gli Stati Uniti hanno avuto bisogno di queste canzoni Frederika Randall, Internazionale
Un archivio sonoro straordinario. (...) Non tutto inizia con Springsteen, e nemmeno con Dylan e Baez, per quanto importante sia stato il loro lavoro sulle “radici”. C’è un testimone che passa di mano in mano Marco Pontoni, La voce di New York
Mezzo secolo di voci e musiche americane raccolte e selezionate da Alessandro Portelli, uno dei principali esponenti della storia orale internazionale. (...) un imperdibile lavoro certosino e filologico di raccolta, traduzione e recupero Patrizio J. Macci, AffariItaliani.it
Tantissime le riflessioni stimolate dalla lettura e dall'ascolto del monumentale libro con 4 CD (...), opera di grande importanza storico-culturale Andrea Pedrinelli, Avvenire
Radici in senso stretto sono quelle che ripercorre l’ultima, mastodontica fatica di Alessandro Portelli (…) mezzo secolo di lavoro sul campo, dove il campo è tutto ciò che gravita attorno all’universo americano (di cui Portelli è notoriamente un superesperto) (…) momenti esaltanti, purissimi, e una ricchezza documentaria probabilmente senza precedenti in materia Alberto Bazzurro, MusicaJazz
Un opus magnum, in ogni senso (...) Lo è per campitura d’arco cronologico affrontato (...) Per documentazione scritta: perché questo testo dipanato su 317 pagine, più un’appendice fotografica, è davvero uno snodo d’ora in avanti ineludibile per chiunque voglia affrontare la ricostruzione del “soundscape” di un periodo e di un Paese cruciale per le sorti del mondo, laboratorio e punto di crisi al contempo come mai è successo in altro luogo del Pianeta. È un libro importante, infine, per documentazione registrata: sono ben quattro i cd che accompagnano il testo, cinque ore fluenti e necessarie che rappresentano un po’ la summa di quanto Portelli ha colto con i suoi strumenti in mezzo secolo di viaggi negli Usa Guido Festinese, Il giornale della musica
ùUn patrimonio non soltanto per il valore documentale, ma anche per il modo in cui viene proposto: rigoroso nel metodo e nella ricerca, preciso, circostanziato. (…) Impressionante. Soprattutto raro, in tempi di editoria non sempre aliena da pressapochismo e improvvisazione. E non si pensi a un esercizio di nozionismo, altrimenti non si spiegherebbe la sensazione, leggendolo, di “vedere” l’America come se si stesse viaggiando. Aiuta parecchio la superba confezione (...) aiuta ancor più l’emozionale reportage fotografico di Vilma Ricci e Giovanni Grilli Donata Ricci, BooksHighway
straordinario lavoro di Portelli (...) un ulteriore tassello che si aggiunge agli altri capitoli recenti della sua fantasmagorica “autobiografia di servizio”, che altro non è se non la documentazione di ricerche condotte sempre sul campo e indissolubilmente intrecciate con la vita e il lavoro di tutti i giorni. E’ un vero e proprio saggio etnografico al cui centro stanno certamente le voci e le musiche degli Stati Uniti Franco Minganti La bottega del Barbieri
Vorremmo chiudere lodando il grande lavoro di Portelli nell’assemblaggio del materiale, fosse quello più remoto che quello più recente, dando vita alle parole che hanno assunto senso, valore e umanità sino a fungere da collante tra ieri e oggi, trasformandoci da semplici lettori a seguaci della libertà Marino Grandi, Il blues
Una pubblicazione di grande valore che ancora una volta rende palese quanto la ricerca e la registrazione sul campo, sia necessaria e indispensabile per una conoscenza futura della storia Riccardo Santarcangelo, Amadeus
L’opera, comunque, non è l'asettico resoconto di un accademico, Portelli ci conduce in questo viaggio attraverso la musica popolare americana con un’ottica di classe, percorrendo al contempo le tappe dei movimenti antagonisti negli Stati Uniti: dai grandi scioperi operai del secolo scorso, al movimento per i diritti civili degli afroamericani, alle manifestazioni contro la guerra nel Vietnam, fino ad arrivare a “Occupy wall street”, alle manifestazioni di “black lives matter” contro la brutalità della polizia e a quelle degli studenti contro i massacri insensati nelle scuole Mauro Marra, Pulp Libri
L’ascolto è folgorante, il cortocircuito dei generi musicali americani con la storia di chi suona è coinvolgente. Non di meno è l’apparato fotografico del cofanetto Fabio Francione, Il cittadino di Lodi
Una messe di materiali musicali eccezionali, che accostano voci note e semisconosciute (ma assolutamente da conoscere), canti di operai in lotta e inni sindacali, forme di gospel intonati nelle Chiese afro-americane, note blues, country e bluegrass, ballate anglo-americane e folk song appalachiane. Una sintesi clamorosa, entusiasta, passionale e attenta al rigore scientifico di un possibile “trail” lungo una vita nella ricerca della storia orale e della musica popolare Ciro De Rosa, Blogfoolk
Un viaggio geografico e temporale con scrittura e ascolto che si legano indissolubilmente. Tracce raccolte sul campo con la registrazione della testimonianza orale. Vere e proprie esibizioni, canti nelle chiese, cori intonati nelle manifestazioni. 50 anni di musica popolare, di protesta sindacale e studentesca Michele Manzotti, La Nazione