Domenico Ferraro
(a cura di)
Tra magia e realtà
Il meridione nell'opera cinematografica di Luigi Di Gianni
2002, € 21
Formato 21x21, cartonato, 125 foto in b/n, pp. 224
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Quarantatrè anni fa la Mostra del Cinema di Venezia si apriva alla Lucania profonda, quella dei riti magici e dei lamenti funebri studiati da Ernesto de Martino, con un cortometraggio dal titolo Magia Lucana. L’autore era un giovane regista, Luigi Di Gianni, che da quel momento fece del mondo meridionale, della sua sofferta umanità e della sua profonda religiosità, il centro della propria opera.
I suoi lavori documentano fenomeni di straordinario rilievo sociale e culturale, dal lamento funebre in Lucania alla devozione delle anime del Purgatorio nelle cripte di Napoli, dai rituali esorcistici in Irpinia al culto delle pietre in Abruzzo, dagli arcaici pellegrinaggi fra le montagne del Pollino ai casi di possessione in provincia di Salerno fino ai raduni di ossessi che a Montesano del Salento davano vita a un rituale analogo al tarantismo.
Con scritti di antropologi (Clara Gallini, Thomas Hauschild e Luigi M. Lombardi Satriani) e uomini di cinema (Massimo De Pascale, Vittorio Giacci, Italo Moscati e Gian Luigi Rondi) e 125 foto di scena, il volume si apre con un’intervista in cui il regista ripercorre le tappe della sua carriera, descrive il clima culturale degli anni in cui è maturata la sua vocazione, racconta gli incontri con personaggi come Diego Carpitella, Ernesto de Martino e Cesare Zavattini, fornendo indicazioni importanti per chiunque voglia avvicinarsi all’attività documentaristica.
Tra i rappresentanti più emblematici del documentarismo demartiniano, Luigi Di Gianni ha iniziato la sua attività cinematografica nel 1958 con Magia Lucana, avvalendosi della consulenza scientifica di Ernesto de Martino.