Antonio Lombardi
Canzone della Contea di Levante
2024, CON CD € 20 - CON VINILE € 25
Formato 14x14, pp. 32
In dieci canzoni la storia di una famiglia ancorata a quella striscia di terra stretta tra il Levante ligure e le alpi Apuane ma legata, sul filo dei ricordi, anche alla Barbagia dove tutto è iniziato. Un racconto sommesso e discreto, di grande fascino e forza evocativa, scaturito dall’urgenza di dire, sopraggiunta quando la chitarra era già nel fodero e l'autore credeva di essersi congedato per sempre dalla musica.
“Invece questo Spoon River così intimo, personale, è salito su con un impeto irrefrenabile, come l’acqua fresca che buca la terra, che da fango pian piano diventa chiara, cristallina”.
E di canzone in canzone lievitano le atmosfere e prendono forma e corpo personaggi e ambienti di una regione dell'anima, la Contea di Levante, che è anche il paesaggio d’elezione di letterati come Paolo Bertolani e Maurizio Maggiani, dei quali non a caso Lombardi ha trasposto in musica alcuni testi: un paesaggio ripercorso ora in una galleria di quadri di famiglia, dal cuoco di bordo al messo comunale fino al prete di collina, che si stagliano come figure esemplari di un’umanità viva e palpitante.
In contemporanea all'album anche l'omonimo romanzo di Antonio Lombardi
Romanzo e CD realizzati d'intesa con Archivi della Resistenza-Circolo Edoardo Bassignani
Il CD
1. IL CUOCO DI BORDO 4.00
2. IL MESSO COMUNALE INNAMORATO 4.23
3. IL FIGLIO DI MADDALENA 3.25
4. IL POZZO DELLO SPIAZZONE 3.48
5. IL CONTADINO DEL MARE 3.17
6. IL PRETE DI COLLINA 3.46
7. LA CASA DELL’ORATORIO 3.45
8. IL CRISTO SUL TRATTORE 4.36
9. IL TESTAMENTO 4.10
10. IL CANTORE SOGGETTIVO 4.53
Testi e musica: Antonio Lombardi
Massimo Azzarini: basso, chitarre elettriche, piano
Livio Bernardini: fisarmonica, harmonium indiano
Egildo Simeone: percussioni, cori, flutes, chitarra battente, handpan
Don Franco Pagano: violoncello
Antonio Lombardi: chitarra acustica e voce (Antonio suona chitarra Maton)
Registrato sotto il voltato della casa dell’oratorio fra “voci lontane e fantasmi carini”
Mix audio: Daniele Barraco
A proposito del titolo, da Mario Soldati a Paolo Bertolani
La Contea di Levante arriva da una fervida immaginazione di Mario Soldati, uno dei primi lettori di Paolo Bertolani, che in un bel giorno di primavera la fece sbocciare in mezzo a chiacchiere e bicchieri di vino, proprio come possono spuntare le margherite, e che poi Paolo fece sua e che ora volentieri ho fatto mia.
Il contadino del mare-Il video
Autore schivo e appartato, Antonio Lombardi compone e pubblica solo quando sente di avere qualcosa da dire, come indicato anche da una carriera segnata soprattutto da lunghi silenzi. Canzone della Contea di Levante esce a dodici anni di distanza dal suo precedente lavoro discografico.
Racconti che diventano musica, musiche che danno forma alla memoria dei luoghi e delle storie che li hanno popolati. (...) un'epica del quotidiano (,,,) in un paese, una Contea, in cui gli scrittori si contano e si raccontano innumerevoli, in un interrotto e coerente discorso poetico che da Lord Byron e Shelley arriva a Lombardi attraverso le pagine di Maurizio Maggiani, Mario Soldati e Paolo Bertolani Monica Schettino, La Gazzetta di Parma
Un quadro magnifico, rurale, ma nel contempo montano e marino. Un diario di cose belle che diventano meraviglie, di morte e di vita e in mezzo un percorso fatto per amore Indiepercui
La musica accompagna il racconto, non lo disturba, né distrae. Acustica, lieve, mescola in modo originale Bob Dylan e David Crosby a Lucio Dalla e Fabrizio De André. La chitarra di Antonio Lombardi è la stilografica del romanziere. La canzone è come un antico racconto. Canzone della Contea di Levante è un album che sa di pietre antiche, di legna, di terra, di mare. Di antico Giuseppe Attardi, Segnali sonori
Quelli di Lombardi sono due occhi incantati che ci restituiscono la meraviglia provata, nel raccontare delle esistenze geolocalizzate, tra il Levante Ligure e le Alpi Apuane toscane. Un “angolo di mondo” che, se volete, potete anche trovare esteso in un romanzo, scritto sempre da lui e uscito assieme al disco, entrambi per l'etichetta Squilibri Gilberto Ongaro, MusicMap